Lo scorso 26 marzo al titolare del bar “Charlotte” di piazza Santa Maria a Busto Arsizio gli agenti del Commissariato della Polizia di Stato avevano notificato il Provvedimento con il quale il Questore di Varese disponeva la sospensione dell’attività del locale per 7 giorni.
La decisione era stata adottata dopo l’arresto effettuato da una volante di un uomo che, chiaramente ubriaco, aveva opposto resistenza agli agenti provocando loro lesioni, il tutto dopo aver rifiutato di indossare la mascherina e di esibire i documenti, incitando i presenti a fare altrettanto.
Non era stato, quello, l’unico episodio: i poliziotti infatti erano già intervenuti più volte per gruppi di persone riunite davanti al bar a consumare alcolici, indifferenti alle disposizioni anti Covid-19, talvolta con manifestazioni di spregio e scherno nei confronti delle pattuglie che intervenivano per sciogliere gli assembramenti o, addirittura con l’accensione di fumogeni e l’intonazione di cori “da stadio”.
Sabato scorso, nel pomeriggio, la Volante è intervenuta nuovamente in piazza Santa Maria perché era stata segnalata una rissa iniziata all’interno e proseguita all’esterno del bar, tra lo sconcerto dei clienti più tranquilli dello stesso locale e degli altri che si affacciano sulla piazza.
All’arrivo della pattuglia veniva identificato un giovane nordafricano che, come ricostruito, era stato colpito all’interno del bar con un pugno sferrato da un altro soggetto per motivi apparentemente futili. La discussione era proseguita all’esterno con la partecipazione di più persone, la maggior parte delle quali dileguatesi all’arrivo dell’auto di servizio.
A seguito da tale ulteriore evento, accogliendo la segnalazione del Commissariato cittadino, il Questore di Varese ha quindi valutato di applicare l’articolo 100 del TULPS con la sospensione dell’attività dell’esercizio pubblico “Charlotte” per quindici giorni, considerato che la precedente sospensione non era stata sufficiente a eliminare le turbative per l’ordine pubblico.