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ATTIVITA’ UFFICIO POLIZIA FRONTIERA AEREA PRESSO LO SCALO AEROPORTUALE DI MALPENSA – 14 ARRESTI

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In vista delle prossime festività natalizie la Polizia di Frontiera di Malpensa ha rafforzato i servizi in ambito aeroportuale sia sotto il profilo della sicurezza che delle verifiche di frontiera.

I risultati non hanno tardato ad arrivare, tanto che negli ultimi tre giorni sono stati arrestate ben 14 persone per reati connessi al possesso di documenti validi per l’espatrio falsi o contraffatti. Diverse le nazionalità, ma resta sempre più alto il numero di cittadini albanesi che tentano di raggiungere il Regno Unito o l’Irlanda utilizzando passaporti o carte di identità dei paesi dell’Unione Europea. Tra gli arrestati risultano infatti ben otto cittadini di nazionalità albanese, due ghanesi che tentavano di recarsi a Barcellona, un cittadino cinese intercettato mentre cercava di raggiungere Dublino con un falso passaporto di Taiwan, mentre Oslo era la meta di un cittadino turco e Parigi di un senegalese.

Contestualmente sono state respinte alla frontiera ed imbarcate sui voli di provenienza altre 25 persone, perché prive dei requisiti o della documentazione idonea per l’ingresso nell’area Schengen. Fra queste ben 6 erano inserite in banca dati SIS da altri paesi Schengen per inammissibilità nello spazio comune. I rilevanti risultati sono stati raggiunti grazie all’intensità e capillarità dei controlli, resi più efficaci dall’attenzione e dalla professionalità degli agenti, in particolare quelli preposti al controllo passaporti che, grazie ad una mirata capacità di profilazione dei passeggeri ed un’accurata analisi del rischio, hanno saputo sfruttare le potenzialità degli strumenti informatici e delle banche dati a disposizione.

Fra i casi più rilevanti, si evidenzia quello del passeggero ricercato in campo internazionale per omicidio aggravato. Nella giornata di ieri personale addetto alle verifiche di frontiera rintracciava A.D., quarantenne cittadino georgiano, sbarcato a Malpensa su un volo proveniente da Baku (Azerbaijan). Il passeggero, per la propria identificazione, esibiva un passaporto georgiano in corso di validità. La prima analisi visiva del documento insospettiva gli operatori di prima linea, poiché lo stesso conteneva alcune pagine stampate con tecniche e su supporto cartaceo privi di elementi di sicurezza. Le successive verifiche tecniche condotte da personale specializzato consentivano di accertare che la pagina del documento contenente i dati biografici era stata completamente ricostruita. Lo straniero veniva quindi sottoposto ai rilievi fotodattiloscopici che consentivano di scoprire che sotto le false generalità si celava I. M., cittadino georgiano di 39 anni, ricercato in campo internazionale su mandato emesso nel 2015 dal Tribunale della città russa di Makhachkala per omicidio aggravato, commesso in concorso con un’altra persona in una località della Russia meridionale, sita nella Repubblica Autonoma di Daghestan. Secondo le autorità russe I.M. il 21 settembre del 2012 si era recato presso l’abitazione di un proprio conoscente, e dopo averlo attinto con sette colpi d’arma da fuoco era fuggito rendendosi irreperibile.

Il passeggero veniva immediatamente tratto in arresto sia per il mandato di arresto internazionale che per il possesso del documento falso e condotto presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio, a disposizione dell’autorità giudiziaria competente per l’attivazione della procedura di estradizione. Nella mattinata di ieri I.M. su disposizione della Procura di Busto Arsizio è stato accompagnato presso il Tribunale per essere giudicato con rito direttissimo per il possesso del documento falso. Lo stesso è stato condannato a due anni di reclusione con sospensione condizionale della pena e subito dopo ricondotto in carcere in attesa della convalida dell’arresto da parte della Corte d’Appello di Milano competente per l’estradizione.


20/12/2018

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