Sabato 28 ottobre gli agenti della sezione investigativa del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio hanno arrestato e condotto in carcere M.I., trentottenne residente in città, pluripregiudicato sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno: su di lui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per estorsione emessa dal GIP.
I fatti sui quali il Commissariato di via Ugo Foscolo ha indagato con la Procura della Repubblica (dott.ssa Chiara Monzio Compagnoni) sono emersi con la denuncia sporta dalla vittima, un uomo residente in città che, provato economicamente ed emotivamente dai soprusi ai quali era sottoposto da anni, ha finalmente deciso di rivolgersi alla Polizia.
L’uomo ha dichiarato – e il suo racconto è stato ampiamente riscontrato - che non solo aveva versato a M.I. a più riprese e nel corso di circa un anno e mezzo rilevanti somme di denaro, ma era stato anche costretto a fargli “favori” di vario genere: aveva dovuto accompagnare con la sua automobile M.I., che non ha la patente, ovunque volesse, fornirgli le proprie urine per sostituirle alle sue consentendogli così di superare gli esami del SERT, aiutarlo nella perpetrazione di alcuni furti, acconsentire alla simulazione di un incidente automobilistico per frodare l’assicurazione e permettere all’estorsore di incassare il risarcimento.
Per piegare la vittima ai suoi voleri M.I., peraltro già conosciuto a Busto Arsizio per la sua indole particolarmente violenta e spregiudicata, non si era limitato a minacciare e picchiare l’estorto ma aveva anche inscenato una serie di azioni dimostrative per impressionarlo e intimorirlo ancora di più, facendolo assistere a pestaggi di altre persone