Lo scorso 24 febbraio gli investigatori del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio avevano eseguito un’Ordinanza con la quale il GIP applicava a nove indagati la misura cautelare della custodia in carcere.
Il Provvedimento restrittivo era il coronamento di una complessa indagine, iniziata nove mesi prima dai poliziotti di via Foscolo diretti dalla Procura della Repubblica, che aveva permesso di smantellare un gruppo criminale composto da marocchini e dedito alla vendita di cocaina e hashish tra Busto Arsizio, Lonate Pozzolo, Samarate, Ferno, Vanzaghello, Dairago, Cuggiono e comuni limitrofi.
Tra i vari reati contestati vi era l’importazione dalla Francia di circa 43 chilogrammi di hashish, nascosti nel doppiofondo di un’autovettura con targa francese e destinati a essere distribuiti in zona. Il 2 agosto 2022 i poliziotti del Commissariato avevano sequestrato la droga e arrestato in flagranza di reato, a Lonate Pozzolo, due dei destinatari della partita di “fumo” e un corriere.
Le indagini di Polizia di Stato e Procura della Repubblica, tuttavia, avevano fatto piena luce anche su questo episodio, portando all’identificazione degli artefici dell’esportazione dell’hashish dalla Francia. Questi, grazie a una serie di accertamenti e a rilievi di polizia scientifica che avevano permesso di trovare impronte digitali sull’auto usata per il trasporto della droga, erano stati identificati come due cittadini francesi di origine marocchina che, viaggiando su un’altra auto “pulita”, avevano fatto da staffetta a quella con la droga guidata dal corriere poi arrestato. I due preso alloggio in un albergo della zona di Malpensa e, saputo che il carico era stato sequestrato e i complici arrestati, erano tornati in Francia
La Procura della Repubblica di Busto Arsizio aveva però chiesto e ottenuto dal GIP l’emissione di mandati d’arresto europei nei confronti dei due, che sono stati rintracciati e arrestati in Francia dove ora attendono, in carcere, che la giustizia italiana faccia il suo corso.