Il Questore della provincia di Varese aveva già emesso 8 D.A.Spo, 7 dei quali con obbligo di firma, nei confronti dei tifosi ultras, 5 del Varese e 3 del Como, responsabili degli scontri verificatisi nei primi minuti di gioco della partita Varese- Como dello scorso 10 settembre.
Le immediate attività espletate da parte della Digos, con la collaborazione del Centro di Cooperazione di Polizia e Dogana di Chiasso (Svizzera) hanno permesso, attraverso l’analisi delle immagini estrapolate dai video effettuati dagli operatori della Polizia Scientifica e dal sistema di videosorveglianza, di individuare e identificare l’autore di nazionalità svizzera, anche lui denunciato per rissa, scavalcamento ed utilizzo di oggetti atti ad offendere nell’ambito della manifestazione sportiva.
In particolare, si tratta di un ragazzo di venticinque anni, già colpito da precedente D.A.Spo e, pertanto, recidivo.
Per le condotte poste in essere, il Questore di Varese, in data 3 novembre 2017, ha emesso anche nei confronti del tifoso elvetico il provvedimento di D.A.Spo e per sei anni non potrà partecipare ad alcuna manifestazione calcistica.
Si ricorda, in particolare ai giovani lettori, che il termine sport è l'abbreviazione della parola inglese disport, che significa divertimento ed è inverosimile che durante una partita di calcio, peraltro tanto attesa come Varese-Como, qualcuno abbia colto il pretesto per sfogare un sentimento aggressivo e violento.
Facciamo tesoro del motto “L’'importante non è vincere, ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria, ma la certezza di essersi battuti bene”. Chi ama veramente lo sport e ne conosce i sacrifici e le soddisfazioni, saprà farsi portavoce dei valori che rappresenta, da infondere ai bambini, che guardano con ammirazione i loro campioni. |