Nei giorni scorsi, personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile, Sezione Reati contro la persona, della Questura di Varese ha proceduto all’esecuzione di due provvedimenti di allontanamento dalla casa famigliare e divieto di avvicinamento.
Il primo caso riguarda un uomo di 45 anni residente nel capoluogo. Le indagini hanno avuto inizio nel febbraio di quest’anno, dopo che la convivente si era rivolta alla Squadra Mobile per denunciare l’ennesimo episodio di maltrattamento, che vedeva coinvolta sia lei che i suoi cinque figli. Dopo aver riscontrato quanto denunciato, sentendo le persone informate sui fatti e aver acquisito tutta la documentazione medica, è stato richiesto all’Autorità Giudiziaria un provvedimento restrittivo. Si è appurato dai racconti della giovane donna che gli episodi di maltrattamento andavano avanti dal 2008 e che ogni volta le aggressioni subite, determinate dai motivi più futili, costringevano la donna a recarsi presso l’ospedale cittadino per le cure mediche; purtroppo la vittima adduceva, nelle varie circostanze, le scuse e giustificazioni più differenti sulle cause delle lesioni subite, nascondendo la verità e attribuendole ad incidenti domestici. Solo dopo l’ennesima e violenta aggressione, la vittima si è decisa a confidarsi e a denunciare quanto subito agli operatori della Squadra Mobile.
Il secondo caso riguarda un ragazzo italiano di 30 anni residente nel sud della provincia. In questo caso le indagini hanno avuto inizio dalla denuncia della madre che, dopo aver subito l’ennesima aggressione fisica e psichica con continue richieste di denaro da parte del figlio, ha chiesto aiuto alle alla Polizia di Stato. L’ultimo episodio, avvenuto nel giugno scorso, si è verificato dopo che il ragazzo ha scoperto che un bonifico bancario, l’ennesimo richiesto alla donna e concesso da lei solo per il timore di ritorsioni da parte del figlio, pari a 15 mila euro, non era andato a buon fine e ne è scaturito un forte litigio. Durante la colluttazione il ragazzo ha gettato a terra la madre tentando anche di violentarla. La denuncia è scaturita soltanto dopo diverso tempo; l’uomo è sempre stato violento nei confronti della madre tanto da indurla nel corso del tempo, circa dieci anni, a ritenere “normali” i suoi atteggiamenti violenti e a subirli in silenzio, ormai assuefatta da simili violenze.
Questi episodi aggressivi erano rivolti anche agli altri famigliari ed erano tanto frequenti da indurli ad allontanarsi dalla casa famigliare.