Nella mattinata del 22 luglio 2016, personale della 2^ sezione della Squadra Mobile, ha tratto in arresto N.N. una donna quarantenne nata in Marocco e residente a Saronno, in esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal GIP di Milano a suo carico, per i reati di sfruttamento della prostituzione minorile ed induzione al consumo di stupefacenti, commessi ai danni della cuginetta, N. K.
La commissione dei reati ha avuto inizio nel 2011, allorquando la ragazzina aveva tredici anni ed è stata lasciata in Italia dal padre, che ha fatto rientro in Marocco, alle cure di una sorella, definita dalla minore stessa come “la zia buona”. Dopo aver trascorso alcuni mesi da tale zia, la piccola è stata invogliata da una cugina del padre, poi identificata nella donna tratta in arresto, a recarsi a vivere a casa sua. La stessa, per convincerla, le prospettava una vita più libera e indipendente. La ragazzina si è dunque lasciata convincere e si è allontanata dalla “zia buona” per andare a vivere dalla cugina.
N. N, tossicodipendente, sin dal primo periodo di convivenza con la piccola, ha iniziato a portarla con sé quando si recava nei boschi ad acquistare la cocaina da spacciatori connazionali e ad offrirla agli stessi, quale “merce di cambio” con le dosi di droga. Data l’avvenenza della minore, il “giro di affari”, divenuto in breve tempo cospicuo, è stato gestito su più fronti dalla donna che le procacciava anche telefonicamente gli appuntamenti. La stessa ha provveduto altresì a consegnare i suoi documenti personali alla minore, inducendola a recarsi con i “clienti” in vari motel della zona.
Lo sfruttamento della ragazzina, che è stato anche contraddistinto dall’induzione della stessa a far uso di stupefacente, è proseguito fino a quando la ragazza, conosciuto durante l’attività di prostituzione il suo attuale fidanzato, è stata convinta dallo stesso e dalla sorella ad abbandonare quello stile di vita. Solo grazie a tali consigli, la minore si è avveduta che ciò che stava facendo fosse “sbagliato”, ritenendo fino ad allora di aver avuto condotte lecite, poiché indotte da una persona verso la quale la piccola aveva riposto la sua fiducia.
Nell’ultimo periodo del suo sfruttamento la vittima, vedendo lo stato di trascuratezza cui versavano i figli della donna arrestata di undici e un anno, ha utilizzato parte dei proventi della sua prostituzione per accudirli e provvedere alle loro necessità.
La misura cautelare è stata motivata anche dall’esigenza di preservare proprio l’incolumità della figlia della donna, la quale, secondo gli inquirenti, avrebbe corso il rischio di essere presto avviata a sua volta alla prostituzione, parimenti a quanto accaduto alla cuginetta.
La vittima attualmente si trova in una Comunità Protetta e sta affrontando con entusiasmo il suo nuovo percorso.
Le indagini sono state coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Baj Macario, della Procura della Repubblica di Milano, che ha richiesto la misura della custodia cautelare in carcere, poi accolta dal GIP, che ha portato all’arresto della donna presso il suo appartamento di Saronno.