Nell’ambito di un’attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Varese, nella mattinata odierna è stata data esecuzione a due ordinanze di misura cautelare della custodia in carcere e degli arresti domiciliari.
Nello specifico, l’attività ha preso avvio nel mese di Gennaio 2016, allorché un giovane varesino si è recato presso gli uffici della Questura di Varese allo scopo di denunciare un fatto consistente in rapina, tentativo di estorsione e lesioni ai suoi danni.
Gli operatori, approfondendo i fatti denunciati, sono arrivati a comprendere la situazione: un gruppo di persone, perlopiù ragazzi ventenni residenti in Varese, quel giorno si sono avvicinati alla vittima ed in particolare uno di essi, D.E., classe 1996, con la scusa di appartarsi per discutere di situazioni pregresse, ha mostrato in modo palese di avere un sasso in mano, intimando alla vittima, assuntore di sostanze stupefacenti, la consegna di euro 200 a riscossione, a detta sua, di un debito, pretesa cui la vittima delle minacce non ha dato riscontro, provocando una violenta reazione nel D.E..
Questi, infatti, oltre a minacciare di morte il ragazzo e ad affievolirne i tentativi di resistenza, si è fatto forza del supporto violento del gruppo che lo aveva accompagnato e oltre a farsi consegnare sotto minaccia il cellulare, ha ordinato al proprio complice, minorenne sedicenne, residente in Varese, di toglierne la scheda SIM allo scopo di rivendere lo stesso.
I medesimi insistendo nel loro intento, hanno sfilato con la forza alla vittima il giaccone indossato, colpendolo gravemente al volto e provocandone gravi lesioni.
Le successive ed immediate indagini hanno permesso di identificare i membri del gruppo responsabile della spedizione punitiva, in particolare quattro persone, tutte ventenni ad eccezione di un minorenne, le quali, nonostante l’età, sono risultate possedere il profilo criminale proprio di soggetti disinvolti nelle loro trattative illecite. Ciò è emerso, poiché le indagini hanno permesso di appurare che comportamenti simili a quello consumato ai danni della vittima di questo episodio, e volti a tutelare i propri traffici di droga, sono stati messi in atto anche in altre occasioni. In particolare, i responsabili sono risultati appartenere in modo sistematico al settore del commercio illecito di droga e confrontarsi, pur non essendo noti agli operatori, con criminali di più alto spessore.
Non solo, a dispetto della giovane età, gli indagati hanno mostrato notevole spavalderia e spregiudicatezza nell’utilizzare violenza in pieno giorno ed in centro città, presso i Giardini Estensi di Varese, completamente indifferenti ad un possibile intervento di terzi in ausilio della vittima.
La figura dell’indagato minorenne, oggi tradotto presso un istituto di pena, delinea la piena consapevolezza della natura criminale di quanto portato a termine da lui e dai complici. Oltre ad aver attivamente partecipato alla rapina ed al tentativo di estorsione, si è appurato aver ceduto della sostanza stupefacente nel corso del tempo.
Anche il sedicenne dimostra una certa disinvoltura nel delinquere. È pienamente inserito in un contesto di spaccio che utilizza la violenza e la minaccia come metodo di riscossione. Nel gruppo non assume il ruolo di mero “gregario”, ma colui al quale impartire ordini ben precisi, sicuri di potervi fare affidamento.
Nella mattinata odierna, oltre all’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, la Squadra Mobile durante le perquisizioni ai danni degli indagati ha sequestrato 50 gr. di hashish e materiale per il confezionamento della droga, oltre a munizionamento per arma da fuoco e telefoni cellulari presumibilmente legati all’attività illecita.
Nel più ampio progetto di osservazione capillare della città di Varese e di quel che accade soprattutto tra i ragazzi più giovani ed in zone dai medesimi frequentate, rientra un’altra operazione di polizia giudiziaria, portata a termine nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato di Varese; in particolare, gli agenti hanno eseguito la misura cautelare del collocamento presso la comunità minorile di due ragazzi, classe 2000 e 2001, uno di origine lettone, l’altro di origine marocchina che, sempre all’inizio del 2016, e sempre all’interno dei Giardini Estensi, hanno tentato di rapinare, colpendolo al volto più volte, un ragazzo straniero per asportarne la cassa portatile Wi- Fi, riposta nello zaino.
Anche in questo caso la vittima era intenta ad ascoltare musica, quando i due soggetti con atteggiamento minaccioso si sono avvicinati intimandogli la consegna delle casse, bloccandogli il passaggio, strattonandolo e gettandolo a terra e continuando a colpirlo. Conseguenze peggiori sono stata evitate grazie all’intervento di un amico e soprattutto della Volante della Questura.
In particolare le telecamere cittadine permettevano di osservare la scena e di inviare il personale del pronto intervento della Questura.
A questo punto, il gruppo di violenti veniva tradotto presso gli Uffici della Questura, ove sono stati identificati tutti i membri, con il collocamento presso la Comunità dei due aggressori principali.