QUESTURA DI UDINE: BILANCIO 2020
Il 2020 è stato caratterizzato nella quasi totalità dalla pandemia da Covid 19. La nostra provincia ha cominciato a confrontarsi direttamente con il virus con il primo positivo, alla fine del mese di febbraio. L’incidenza sulla delittuosità e sull’ordine e sicurezza pubblica è stata significativa ed ha cambiato sostanzialmente non solo il modo di lavorare e l’approccio alla collettività delle forze di polizia, ma anche gli obbiettivi e la finalità di molti dei servizi.
Tranne un breve periodo in primavera di chiusura degli sportelli di alcuni uffici, la Questura e dei Commissariati di Tolmezzo e Cividale hanno proseguito la loro attività di prevenzione, repressione, di polizia amministrativa, a cui hanno aggiunto il complesso dei servizi di vigilanza e controllo, di concerto e in collaborazione con le altre forze di polizia e le polizie municipali, al fine di garantire la sicurezza di tutta la collettività e il rispetto delle misure di contenimento.
Con l’estate si sono affacciati alcuni timidi tentativi di ritorno ad una quasi normalità, che per la provincia di Udine negli anni passati significava grandi concerti e manifestazioni sportive e di intrattenimento di grande respiro, ma il ferragosto ha riportato la consapevolezza che la criticità non era finita. E non lo è ancora.
COVID19 – DATI COMPLESSIVI DELLA PROVINCIA UDINE
Complessivamente nell’ambito dei servizi finalizzati alla verifica del rispetto delle misure di contenimento messi in campo da tutte le Forze di Polizia e dalle Polizie Locali in provincia di Udine:
persone controllate | 182.124 |
esercizi commerciali controllati | 46.396 |
chiusure esercizi commerciali all’atto dell’accertamento violazione | 36 |
chiusure esercizi commerciali | 21 |
sanzioni amministrative per violazione misure di contenimento | 3285 |
persone denunciate artt. 495 e 496 c.p. (falsa attestazione a p.u.) | 75 |
persone denunciate per altri reati | 287 |
persone denunciate artt. art. 260 R.D. 1265/1934 per inosservanza misure contenimento positivi | 18 |
La Questura e i Commissariati di P.S. hanno in particolare messo in campo 4.134 pattuglie.
DELITTUOSITA’ - DATI A LIVELLO PROVINCIALE
Le restrizioni alla circolazione e alle attività economiche hanno determinato il generalizzato calo del numero di reati. Nei periodi di lockdown si è registrata la diminuzione di molte tipologie delittuose e in taluni casi il totale azzeramento.
Nell’anno, hanno confermato il trend in diminuzione, accentuandolo:
- omicidi 2018: 3 2019: 1 2020: 2
- furti 2018: 6671 2019: 6375 2020: 4020
- furti in abitazione 2018: 1640 2019: 1497 2020: 864
- maltrattamenti in famiglia 2018: 105 2019: 79 2020: 71 (con picchi segnatamente nei mesi di marzo, aprile e dicembre)
Per altre due tipologie, che l’anno scorso presentavano una stabilità di dati, si è riscontrato un significativo calo:
- rapine 2018: 82 2019: 84 2020: 68
- reati di violenza sessuale: 2018: 37 2019: 38 2020: 29
- In costante crescita i reati informatici 2018: 1788 2019: 2044 2020: 2230
L’iperconnessione alle reti informatiche indotta dai periodi di lockdown e dalle restrizioni ai movimenti ha ulteriormente favorito la crescita degli illeciti commessi via web, con i risvolti legati alla pandemia (vendita a prezzi esorbitanti dei dispositivi di protezione o falsi farmaci o dispositivi, truffe con il richiamo fraudolento di istituti o ospedali, il fenomeno delle fake news ha assunto contorni pericolosi con riferimento alla pandemia).
I DATI DELL’ATTIVITÀ OPERATIVA DELLA QUESTURA E DEI COMMISSARIATI DI P.S
| 2019 | 2020 |
persone controllate | 44.957 | 53.343 |
persone denunciate | 1149 | 1206 |
persone arrestate | 301 | 179 |
La delittuosità è stata tenuta sotto controllo attraverso l’attività preventiva di controllo del territorio, svolta principalmente dall’U.P.G.S.P. della Questura e dei Commissariati di P.S. di Tolmezzo e Cividale e dall’attività investigativa svolta dalla Squadra Mobile e dalle Squadre di Polizia Giudiziaria dei Commissariati.
Significativo è stato l’apporto di altri Reparti aggregati, quali i Reparti Prevenzione Crimine di altre regioni, che hanno affiancato l’U.P.G.S.P. della Questura sia nell’azione di controllo del territorio, che nell’ambito dei servizi straordinari legati al rinnovato flusso di migranti provenienti dalla rotta balcanica.
Costante è rimasto il numero delle pattuglie della Volante presenti sul territorio, attestatosi sul 2,8 volanti x turno: 4.121 gli interventi eseguiti, 70 arresti, 576 persone indagate e 28.000 controllate nell’anno.
POLIZIA GIUDIZIARIA
La Squadra Mobile
Di particolare rilievo l’operazione “Eat enjoy” condotta dalle Squadre Mobili di Udine e Trieste, che ha disarticolato un sodalizio criminale italo/albanese dedito al traffico, importazione e spaccio, di importanti quantità di cocaina, che giungeva dall’Olanda a bordo di autovetture dotate di doppi fondi. Sono stati acquisiti elementi d’indagine e probatori nei confronti di 36 soggetti, indagati a vario titolo per i delitti di traffico, importazione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti). A giugno sono state eseguite 26 misure cautelari fra l’Italia e l’Olanda. Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati complessivamente oltre 15 kg. di cocaina.
Singolare il sequestro operato a luglio di 660 kg di tabacco da mastico di provenienza straniera, privo di segni distintivi del Monopolio di Stato. Indagati 4 cittadini pakistani, di cui due dimoranti in Germania e due a Gorizia. Oltre ad essere uno dei sequestri più ingenti di questo tipo di tabacco in Italia, ha permesso di entrare in possesso del furgone utilizzato, che sarà confiscato e impiegato per attività di polizia giudiziaria.
Di breve durata è stata l’apertura del Posto temporaneo di Polizia che viene tradizionalmente istituito a Lignano Sabbiadoro in estate, che però è stato interessato da un fatto molto grave: la violenza sessuale subita la notte di ferragosto da una minore. La stringente attività messa in campo dai poliziotti del Posto di Polizia e dalla Squadra Mobile hanno consentito di individuare in poche ore gli autori della violenza - due minorenni stranieri - e di assicurali alla giustizia.
Sempre di grande rilievo è l’attività messa in campo dalla Squadra Mobile per la ricerca e la cattura di latitanti, soprattutto all’estero. Nel 2020 sono stati rintracciati all’estero 21 latitanti, tra cui una cittadina croata che deve scontare la pena di 21 anni di reclusione per innumerevoli condanne per furto. La Questura di Udine in questo settore è ai vertici nazionali.
Sempre attenta alle dinamiche dei reati di genere, la Squadra Mobile nel corso dell’anno ha eseguito 15 misure cautelari di allontanamento dalla casa familiare di soggetti maltrattanti, con contestuale divieto di avvicinamento alla parte offesa.
La DIGOS
Nel 2020 la DIGOS udinese, oltre alla costante attività informativa, ha concluso alcune indagini su incidenti e risse che hanno interessato le tifoserie, come quelli verificatisi il 7 dicembre 2019 al termine della partita Udinese-Napoli, con l’individuazione dei soggetti coinvolti, la denuncia di 8 persone per il reato di rissa e l’emissione di 21 DASPO.
Identificati e indagati anche i 10 autori di una rissa scaturita da commenti a sfondo discriminatorio all’interno di un bar nella zona stadio nel novembre 2019; lo sviluppo ha portato nella primavera al sequestro di materiale riconducibile all’ideologia nazi-fascista.
Scalpore ha suscitato a giugno la vicenda del “Centro stupri”: un gruppo di giovani erano balzati all’attenzione della cronaca per aver indossato, all’interno di una discoteca e di un esercizio pubblico, delle magliette riportanti la scritta “CENTRO STUPRI”. L’episodio era stato stigmatizzato sul blog della giornalista Selvaggia Lucarelli, conquistando un’eco mediatica nazionale. L’immediata e certosina ricostruzione dei fatti da parte della DIGOS, ha permesso, oltre l’adozione di un decreto di sospensione temporanea dell’attività di una discoteca di Lignano e di una esercizio pubblico di San Daniele del Friuli, di identificare i giovani coinvolti e di delineare con esattezza i contorni della vicenda, portata all’attenzione della Magistratura.
POLIZIA AMMINISTRATIVA E DI SICUREZZA
A causa della pandemia si sono contratti i numeri dell’attività di rilascio di licenze:
dimezzato il numero dei passaporti rilasciati (da 17.148 a 8.139) – diminuite le licenze ed autorizzazioni in materia di armi (da 2.2.59 a 1.983); le licenze amministrative (da 197 a 122)
Di contro, notevolmente potenziati i controlli di polizia amministrativa: 892, numero più che raddoppiato rispetto all’anno precedente, in ragione della verifica del rispetto delle misure Covid.
16 i casi di sospensione dell’attività ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, 70 gli illeciti amministrativi contestati.
POLIZIA ANTICRIMINE
- 45 i pregiudicati rintracciati in provincia pericolosi per la sicurezza pubblica e rimpatriati con Foglio di via obbligatorio al comune di residenza, con il divieto di far ritorno per un periodi da 1 a 3 anni
- 43 i pregiudicati a cui è stato notificato un Avviso Orale, con l’invito a cambiare condotta ed a rispettare la legge. In 23 casi l’Avviso Orale è stato emesso con prescrizioni: quali il divieto di possedere o utilizzare apparati di comunicazione radiotrasmittente, radar, visori notturni, armi, riproduzioni di armi, strumenti atti ad offendere, programmi informatici, al fine di ridurre specifiche capacità di commettere reati.
- 2 le proposte di Sorveglianza speciale della P.S. depositate.
- 21 i DASPO emessi nei confronti di tifosi autori di condotte violente in ambito sportivo
- 64 i DASPO emessi ex art. 13 del D.L. 53/2019 a persone indagate/condannate negli ultimi 5 anni per taluni reati commessi con violenza anche non ricollegabili a eventi sportivi
- 20 gli Ammonimenti per atti persecutori decretati dal Questore. Significativo è il dato dei procedimenti trattati a seguito di richiesta della parete lesa – 30 - che si sono conclusi con il non luogo a procedere, nei casi in cui il semplice avvio di procedimento ha dissuaso il presunto stalker dal proseguire l’attività molesta.
IMMIGRAZIONE
La provincia di Udine nel 2020 non solo ha condiviso con il resto dell’Italia le criticità legate alla pandemia da Covid, ma ha dovuto affrontare, dopo alcuni anni in cui il fenomeno era stato riportato a livelli molto bassi, l’inizio di una nuova ondata di ingressi di migranti provenienti dalla rotta balcanica, questa volta non più dalla fascia confinaria italo-austriaca, ma da quella slovena.
Nel 2020, con un’accelerazione a partire dal mese di luglio, sono stati rintracciati complessivamente da tutte le Forze di Polizia 2.594 migranti, dei quali 438 minori, di nazionalità pakistana, afghana, bengalese, indiana, quasi tutti richiedenti asilo.
Tre sono state le operazioni della Polizia che hanno portato all’individuazione in itinere dei convogli e all’arresto dei trafficanti di uomini, complessivamente 4 persone.
La ripresa del flusso è stata complicata dalla concomitanza dell’emergenza Covid, che ha imposto l’organizzazione di modalità di approccio e di servizi aggiuntivi di controllo delle aree destinate ad ospitare gli stranieri risultati positivi e dichiarate “zona rossa” con ordinanze sindacali. E’ stato un lavoro corale, cui hanno partecipato non solo tutte la componenti della Polizia di Stato: Questura, Commissariati di Tolmezzo e Cividale (quest’ultimo impegnato in prima fila in quanto ufficio con competenze di polizia di frontiera direttamente interessato da questo flusso), Polizia Stradale, Ferroviaria, di Frontiera, ma anche in maniera rilevante, Carabinieri, Guardia di Finanza e le Polizie Locali, tutti in costante coordinamento e sotto l’alta direzione della Prefettura di Udine. Determinante è stato l’apporto di Reparti esterni aggregati in provincia, come i Reparti prevenzione Crimine di Padova, Milano, Genova, Bologna, di operatori della Polizia di Frontiera provenienti da molta città, Reparto Mobile di Padova e Bologna e il Battaglione Carabinieri di Mestre e Gorizia, che a lungo hanno collaborato al dispositivo di vigilanza della zona rossa istituita alla ex caserma Cavarzerani. Significativo anche l’ausilio logistico fornito dalla Protezione Civile regionale. Ultimo ma non meno decisivo l’apporto dei contingenti di “Strade Sicure” dell’Esercito Italiano che sta collaborando al dispositivo di controllo delle fasce confinarie e delle vie di comunicazione.
L’evolversi della situazione è nota a tutti gli organi di informazione, che hanno seguito da vicino le varie fasi.
Gli stranieri regolarmente presenti sono 25.783 (diminuiti di oltre 2.000 rispetto al 2019) (albania – ucraina – marocco – serbia – bosnia - cina - kosovo – ghana - pakistan - afghanistan)
Ulteriormente diminuite, nonostante l’ondata di arrivi, le richieste di asilo: 2018: 1050 - 2019: 912 - 2020: 520. Il dato è dovuto al massiccio trasferimento dei nuovi arrivati in altre province.
Sul fronte delle espulsioni:
- decreti prefettizi di espulsione: 439
- accompagnamenti alla frontiera o a un CPR: 9
- decreti di allontanamento di comunitari: 6
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I risultati ottenuti sono frutto anche dell’alta direzione e la perfetta intesa con il Prefetto e la sinergia con le Specialità della Polizia di Stato, la Stradale, la Ferroviaria la Polizia Postale e la Frontiera.
Ha esplicato tutta la sua efficacia inoltre la rete, la leale e reciproca collaborazione esistente con le altre Forze di Polizia, i Vigili del Fuoco e gli enti locali.
Purtroppo la pandemia ha inciso sull’attività della Questura e delle Specialità della Polizia di Stato di informazione e formazione diretta agli studenti e alle fasce deboli. Se è mancato il contatto con le persone, i progetti sono andati avanti:
- si è conclusa la seconda edizione del Progetto SA.PR.EMO, varato nel 2019 e frutto di una partnership tra la Questura, la Danieli, Confindustria, Comune di Udine, ASUIUD, Ufficio Scolastico Regionale, che ha abbinato la promozione di stili di vita sani con la cultura della legalità, del fare e della progettualità. La seconda edizione, estesa a tutta la provincia e che ha moltiplicato il numero di scuole aderenti, ha sviluppato anche degli incontri, rigorosamente on line che hanno interessato gli adulti e si è conclusa con l’aggiudicazione del primo premio del concorso (Pos.action SAPREMO stare bene” all’Istituto Malignani
- è stato portato a conclusione il progetto di informazione sulla basilari norme di comportamento da adottare per difendere la propria casa, prevenire le truffe, conoscere ed evitare le insidie della rete e delle dipendenze, attraverso la creazione insieme con la Despar e la diffusione di depliant nelle filiali della catena di supermercati, particolarmente diffusa in provincia.
- non si è fermato neanche il progetto nato dalla collaborazione della Questura con l’ARLeF, l’Agenzia regionale per la lingua friulana, per la promozione di una campagna informativa in lingua friulana per la prevenzione di furti e truffe in danno delle persone anziane (e non solo). Sono stati realizzati alcuni spot, che verranno diffusi a breve.