La collaborazione tra il cittadino e le Forze di Polizia, unitamente al saggio utilizzo delle risorse tecnologiche oggigiorno disponibili, hanno consentito di sventare, nel tardo pomeriggio di martedì 28 novembre, un furto di un telefono cellulare operato da un cittadino marocchino di anni 25, senza fissa dimora sul Territorio nazionale.
Nello specifico, gli Agenti della Squadra Volanti della Questura di Udine venivano allertati dalla Sala Operativa su segnalazione di un minore residente in questo capoluogo che, mentre si trovava con alcuni amici all’interno di uno degli esercizi pubblici di Piazza Matteotti, veniva avvicinato da un soggetto magrebino, il quale, servendosi del classico pretesto di chiedere una sigaretta, riusciva nel frattempo a sottrargli con destrezza il telefono cellulare.
Accortosi dell’accaduto, con l’ausilio di un proprio amico, il minore attivava la localizzazione del proprio telefono cellulare, che gli consentiva di rinvenirlo tra le mani dello stesso marocchino in una via poco più distante. In quel frangente il magrebino, nell’ambito di una discussione avviata con la vittima che esigeva la restituzione del maltolto, usava violenza contro la stessa, al fine di assicurarsi il possesso del telefono e procurarsi l’impunità. Egli, infatti, successivamente si dava alla fuga tra queste vie cittadine, ma senza far perdere le proprie tracce.
Il sollecito intervento degli operatori della Squadra Volanti, agevolato dal contributo offerto dalla vittima che nel frattempo seguiva la localizzazione del proprio telefono cellulare, consentiva agli stessi di rinvenire il cittadino marocchino in questa via Roma, sorprendendolo nel mentre egli stava per cedere a terzi la refurtiva.
L’uomo, già peraltro gravato da numerosi precedenti specifici, veniva pertanto indagato in stato di arresto per il reato di rapina impropria ex art. 628, comma 2° cp e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per il successivo rito direttissimo.
A seguito dell’udienza di convalida e rito direttissimo il giorno dopo l’uomo veniva rimesso in libertà ma solo dopo poche ore veniva sorpreso dopo aver consumato il furto di un giubbotto da un negozio del centro della città, bloccato dagli operanti di una Volante che si accorgevano che il soggetto, riconosciuto proprio per i fatti che lo avevano da poco riguardato, indossava un capo di abbigliamento dal quale era visibile l’etichetta ancora presente.
Mentre veniva fermato gli operanti venivano raggiunti dalla responsabile ove era stato consumato il furto. Pertanto nella flagranza veniva arrestato, nuovamente, per il furto consumato. Per questa seconda azione ladresca, l’uomo ha subito una seconda udienza di convalida dell’arresto al termine del quale il Giudice disponeva l’obbligo di firma.