Il 13 gennaio scorso, la Polizia albanese, nella città di Pogradec, ha dato esecuzione al provvedimento in ambito internazionale, disposto a seguito dell’ordine di carcerazione emesso in data 03 novembre 2020 dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 33enne albanese. Lo straniero deve scontare una pena di 5 anni e 6 mesi di reclusione, emessa a seguito della condanna del Tribunale di Udine, per i fatti occorsi a Tarvisio il 25 e 28 aprile 2016, afferenti almeno due episodi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’attività investigativa, posta in essere dalla Polizia di Frontiera di Tarvisio, permetteva di acclarare che l’uomo, unitamente ad altri due connazionali, aveva favorito l’ingresso illegale di rispettivamente 18 e 9 clandestini di nazionalità pakistana ed afghana, che erano stati individuati nelle immediate adiacenze del centro montano.
Le indagini acclaravano che il sodalizio, a bordo di due veicoli, uno con targa francese e l’altro con targa albanese, trasportava i migranti clandestini in Italia, dopo averli prelevati in Ungheria.
Una delle due auto era deputata al ruolo di staffetta, al fine di indicare la presenza di controlli delle forze dell’ordine, l’altra era adibita al trasporto dei clandestini.
Nell’immediatezza degli eventi occorsi il 28 aprile 2016, la Polizia di Tarvisio sottoponeva a fermo i due sodali, sopresi a bordo del veicolo con targa albanese; di seguito, gli accertamenti permettevano di acquisire e cristallizzare una lunga serie elementi nei confronti anche del 33enne, in qualità di organizzatore, che portavano in sede dibattimentale alla condanna di tutti e tre gli indagati.
A seguito del provvedimento di condanna, le articolate indagini esperite dalla locale Squadra Mobile, con il concorso della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia ed il Servizio Centrale Operativo, permettevano di rintracciare il latitante nella città albanese di Pogradec dove veniva tratto in arresto in esito al dispositivo della Procura di Udine, che aveva provveduto alle incombenze relative alla Internazionalizzazione dello stesso. Sono in corso le procedure estradizionali.
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Nella giornata del 14 gennaio scorso, invece, personale della Squadra mobile, in collaborazione con quello della Polizia di Frontiera di Milano Malpensa, ha dato esecuzione all’Ordine di carcerazione, emesso in data 28.05.2020 dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di un cittadino moldavo 45enne. Lo stesso deve scontare una pena di 4 anni, 11 mesi e 28 giorni di reclusione, a seguito delle condanne dei Tribunali di Udine e Trento, per fatti occorsi fra il 2009 ed il 2016. L’uomo, in possesso di un soggiorno in Italia, era residente sino al 2017 a Trento. Il cittadino moldavo è stato condannato per un episodio di furto avvenuto nel 2009, quando in provincia di Trento veniva tratto in arresto, perché con un correo, rubava alcune parti di un mezzo pesante parcheggiato nella pubblica via. Successivamente veniva indagato e condannato per maltrattamenti in famiglia. In ultimo, nel 2016, veniva denunciato e condannato in quanto, a Palmanova, a seguito di un controllo, veniva sorpreso a bordo di un furgone, al cui interno venivano rinvenuti numerosi attrezzi agricoli, risultati compendio di furto, presso una azienda agricola della provincia di Trento. Successivamente all’emissione del provvedimento, per cui la Procura di Udine aveva disposto il Mandato di Arresto Europeo, il ricercato era stato tratto in arresto il 28 ottobre scorso, al confine moldavo/rumeno, durante un controllo. Lo straniero è stato associato presso il carcere di Monza.