A seguito dell’attività investigativa svolta dalla locale DIGOS, sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria 6 persone che, la sera del 10 novembre 2019, si sono resi responsabili di una rissa all’esterno di un esercizio pubblico. La lite, scoppiata all’interno del bar e poi proseguita nelle adiacenze esterne, era stata innescata da una frase antisemita, inneggiante ad “AUSCHWITZ”, urlata da uno degli avventori nei confronti di altri clienti: ne era nata prima una accesa discussione verbale, poi degenerata e passata alle vie di fatto, con reciproco scambio di calci e pugni. Il titolare dell’esercizio, dopo aver cacciato fuori i rissosi avventori, era stato costretto a barricarsi all’interno e a richiedere un intervento urgente delle forze dell’ordine. In seguito alla rissa, due persone avevano riportato lesioni: una riportava una frattura al polso, un’altra un trauma all’occhio.
Gli investigatori della DIGOS, coordinati dal Vice Questore Aggiunto dott. Michelangelo MISSIO, sono risaliti agli autori dei fatti, anche grazie all’analisi dei sistemi di videosorveglianza. Si tratta di 6 cittadini italiani, di età compresa tra i 29 e i 36 anni, alcuni dei quali già conosciuti dalle forze dell’ordine. Al termine dell’attività, tutti i partecipanti alla rissa sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria per il reato di cui all’art. 588 c.p. Nei loro confronti la competente Divisione Anticrimine della Questura, diretta dal Primo Dirigente dott. Stefano PIGANI, ha fatto scattare anche le misure di prevenzione del DASPO, con conseguente divieto di accedere agli impianti in cui si svolgono manifestazioni sportive, della durata variabile tra i 2 e i 6 anni.
Nei confronti dell’istigatore della rissa, sospettato di appartenere a movimenti dell’estrema destra, sono scattati ulteriori approfondimenti investigativi: nei giorni scorsi la DIGOS ha dato esecuzione a un decreto di perquisizione emesso nei suoi confronti dalla locale Procura della Repubblica, che ha portato al rinvenimento e al conseguente sequestro di materiale riconducibile all’ideologia nazi-fascista: due bandiere naziste, una sciarpa della “Decima Mas” e un passamontagna nero. Nell’abitazione sono stati inoltre rinvenuti diversi libri d’area. L’estremista, nato a Udine ma residente nel cividalese e già conosciuto dalle forze dell’ordine (precedenti per reati contro la persona e in ambito sportivo, e con altri procedimenti amministrativi aperti in relazione ad altri episodi di violenza), oltre ad essere deferito all’Autorità giudiziaria, è stato sottoposto dal Questore di Udine a DASPO della durata di 6 anni, con obbligo di firma negli uffici di pubblica sicurezza per i prossimi 5 anni.