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168° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELLA POLIZIA DI STATO, 10 aprile 2020

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168° CORONA

Il 10 aprile la Polizia di Stato celebra il 168° anniversario di fondazione del Corpo. Anche quest’anno il tema è: “Esserci Sempre”

E’ tradizionalmente un momento di condivisione tra la Polizia, le Istituzioni e la cittadinanza; l’occasione in cui si fa il punto della situazione sullo stato della pubblica sicurezza e dell’azione di contrasto alla criminalità. Quest’anno, lo scenario di diffusione epidemiologica in atto e le misure di contenimento e gestione dell’emergenza hanno reso necessario l’annullamento di ogni cerimonia, a garanzia della tutela del personale e dei cittadini.    

A Roma è stata deposta una corona in memoria dei caduti della Polizia di Stato al Sacrario della Scuola Superiore di Polizia alla sola presenza dei vertici istituzionali.

A Udine, come negli altri capoluoghi di provincia, il Questore, alla presenza del Prefetto e del personale in servizio, ha onorato l’anniversario con la deposizione di una corona al cippo in memoria dei caduti della Polizia di Stato nel piazzale interno alla Questura e al monumento ai caduti in piazzale D’Annunzio. Si sono raccolti poi davanti al monumento in onore dei tre poliziotti vittime della strage del 23 dicembre 1998 nello spazio erboso accanto al Tribunale.  

L’emergenza COVID 19

La Polizia di Stato in questo momento è parte integrante, al pari delle altre Forze di Polizia e dell’Ordine, del dispositivo di controllo che garantisce la sicurezza della comunità ed è particolarmente concentrata sulla attuazione delle misure di contenimento disposte dalle Autorità centrali e locali.  Il compito non si esaurisce nel l’attività di controllo sull’osservanza delle prescrizioni e dei divieti, ma il mutato scenario ha comportato la rimodulazione dell’attività di tutti gli uffici, sia burocratici che operativi, cui hanno contribuito con l’usuale spirito di collaborazione le Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato e dell’Amm.ne Civile dell’Interno.

Il bilancio della Polizia di Stato della provincia di Udine nell’attività di controllo è di oltre 7700 persone controllate, 333 sanzioni accertate per la violazione delle prescrizioni; 40 sono le persone indagate alla Autorità Giudiziaria per altri reati, tra cui molti per false attestazioni.  La cittadinanza si sta dimostrando disciplinata, osservando la maggioranza le prescrizioni di contenimento.  Più difficoltà ad adeguarsi stanno incontrando alcune categorie di persone, o perché non integrate nel tessuto sociale e portate a socializzare negli spazi esterni o perché, per noia o per non aver appieno capito la natura dello sforzo che si chiede alla popolazione, meno dotate di autodisciplina. In occasione delle imminenti festività pasquali, anche in considerazione delle favorevoli condizioni climatiche, il dispositivo di controllo sarà intensificato, affinchè non siano vanificati i sacrifici fatti per una più veloce uscita dalla fase uno dell’emergenza.    

Se all’inizio del periodo critico della pandemia la situazione della criminalità non presentava particolarità rispetto al trend consolidatosi negli ultimi anni, le misure di contenimento hanno determinato significative modificazioni del tasso di delittuosità, crollata in provincia, in linea con il dato nazionale, del 70%. Sono calati in particolare i furti (- 82%), le violenze sessuali (-50%), le rapine (-30%). Di contro con l’affievolimento del “controllo sociale” determinato dalla riduzione degli spostamenti e dalla chiusura di molte attività economiche, culturali e sociali, si è imposta l’intensificazione dell’attività di controllo di quelle aree del territorio - dove, per la chiusura delle attività, potrebbero essere commessi con più facilità reati, in particolare furti.  

La protratta convivenza ha aumentato gli interventi per litigi intrafamiliari o condominiali, spesso risolti nell’immediatezza con la riappacificazione. Tutte le istituzioni che fanno parte della rete di protezione delle persone maltrattate o oggetto di violenza sono ora impegnate a non far venir meno l’azione di supporto anche in questa delicata fase.

Non è cessata, seppur diminuita o mutata nelle modalità, l’attività di spaccio di stupefacenti, con le conseguenti violazioni di chi ne è alla ricerca o ne fa commercio.  

La sospensione delle attività scolastiche e produttive e la contrazione degli spostamenti ha determinato l’iperconnessione alle reti informatiche, con un significativo aumento del rischio di commissione di reati attraverso il web. Anche se non riscontrate in provincia di Udine, sul territorio nazionale sono fiorite in particolare le truffe che, sfruttando la paura, propongono l’acquisto di dispositivi di protezione o farmaci a prezzi esorbitanti dispositivi oppure falsi; oppure le truffe che, facendo leva sulla solidarietà, raccolgono denaro, con varie modalità, richiamando fraudolentemente il nome di istituti o ospedali. Con l’aumento del tempo di connessione, si segnala anche l’aumento del rischio delle problematiche legate alla dipendenza dell’uso della rete, al distorto uso dei social e della commissione di reati come l’adescamento on line. In questo campo primario è l’impegno della Polizia Postale, che monitora continuamente la situazione.

Il 2019 per la Polizia di Stato

Il 2019 per la Polizia di Stato è stato un anno denso di anniversari e nuovi traguardi.    

Ha celebrato il centenario dell’adozione dell’aquila dalle ali spiegate come emblema. L’aquila, apparsa per la prima volta sulle divise del Corpo della Regia Guardia di Pubblica Sicurezza nel 1919, unisce come un filo ininterrotto passato e presente di un’Amministrazione che è evoluta nel tempo, mantenendo lo stesso spirito identitario di un Corpo stabile presidio di legalità pur transitando attraverso ordinamenti diversi.

Dal 12 luglio tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato hanno indossato i nuovi distintivi di qualifica, che sono stati ideati abbandonando i gradi militari e adottando nuovi simboli dal preciso significato araldico volti a ricordare l’identità del Corpo.  Un cambiamento epocale a compimento della riforma dettata dalla Legge 121 del 1981 che ha riportato il Corpo allo status civile, ridisegnandone la struttura, tra l’altro con l’accesso delle donne a tutti i ruoli con parità di diritti e progressioni in carriera, l’introduzione della rappresentanza del personale da parte dei sindacati, la previsione di una maggiore specializzazione attraverso selezioni sempre più rigorose e corsi di formazione prodromici a professionalità differenziate.

Il 2019 è stato anche il 60° anniversario della istituzione del Corpo di Polizia Femminile, ad ordinamento civile, che dal 1959 ha affiancato i colleghi del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza “nelle funzioni inerenti ai servizi del buon costume e della prevenzione della delinquenza minorile e della prostituzione”. Un Corpo all’avanguardia, che ha fatto da apripista all’emancipazione femminile in questo ed altri settori. Composta da Ispettrici ed Assistenti, la Polizia Femminile si è sempre distinta per la sua grande professionalità e incisività, guadagnando la medaglia di bronzo al merito civile per l'opera di soccorso pubblico prestata alle popolazioni colpite dal terremoto nel Belice del 1969. Nel 1981 il Corpo è stato soppresso e le Ispettrici e Assistenti sono transitate nella Polizia di Stato.

 Un sintetico bilancio del 2019 nella provincia di Udine

Per la Polizia di Stato della provincia di Udine il 2019 è stato un anno  attraversato da eventi significativi che hanno messo a prova la macchina organizzativa delle misure di sicurezza nelle pubbliche manifestazioni alla luce delle innovative misure di security e safety introdotte negli ultimi anni a tutela della popolazione: dalle partite e la finale del Campionato europeo di calcio under 21, al doppio campionato di calcio di serie A e B, al Jova beach party del 6 luglio a Lignano, il primo in Italia organizzato sulla spiaggia, che ha richiamato 50.000 persone, replicato ad agosto.  In estate e nelle tradizionali circostanze di massimo afflusso turistico, la collaborazione sempre più stretta con la Polizia Locale, l’Arma dei Carabinieri e la Polizia austriaca ha dispiegato i risultati più positivi nella località di Lignano.  La scrupolosa pianificazione dei servizi e la perfetta sintonia, sotto l’alta direzione del Prefetto, tra le Forze di Polizia e gli altri Corpi, enti e attori coinvolti a vario titolo, hanno confermato l’eccellenza di questa provincia in questo ambito.

Sotto l’aspetto della delittuosità nel 2019 il numero dei reati denunciati agli uffici della Polizia di Stato non si discosta significativamente da quelli dell’anno precedente, segnando un generale lieve calo, in particolare nei furti (tranne i furti su autovettura).

Un lieve aumento si riscontra nelle rapine denunciate: 44 rispetto alle 26. In questo caso però, oltre a trattarsi nella grande maggioranza dei casi di rapine improprie o di modesto valore, il tasso di individuazione degli autori, è stato superiore al 70%. Un risultato doveroso verso le vittime di questi odiosi delitti.

Analoghe considerazioni per le violenze sessuali, con autori assicurati alla giustizia nel 75% dei casi.

Vivida impressione ha suscitato in città la rapina a mano armata commessa il 20 luglio ai danni della gioielleria Ronzoni da parte di due soggetti che, nella fuga esplodevano alcuni colpi di arma da fuoco in direzione di chi si era posto al loro inseguimento. Gli autori, unitamente ad altri due correi, venivano individuati e arrestati nelle ore successive dalla Squadra Mobile e dalla Volante, che recuperavano anche la refurtiva, dando concreta risposta in termini di sicurezza alla cittadinanza a fronte di un evento criminoso di eccezionale gravità non usuale in questa realtà.  

Anche nel contrasto al traffico e consumo di sostanze stupefacenti il 2019 ha segnato un duro colpo alla criminalità in provincia di Udine. L’operazione Magnolia, messa in campo alla fine del 2018, ha disarticolato l’attività di spaccio imputabile prevalentemente a pakistani e afghani nella zona della stazione e alla salita al castello e ad individuare i canali di approvigionamento. Dopo il blitz del 28 marzo, l’attività investigativa è proseguita nei mesi successivi portando il bilancio complessivo a 50 persone arrestate, la chiusura temporanea di 8 locali pubblici e il sequestro di 22 kg di hashish, 2,5 kg. di marijuana, eroina e cocaina.   L’operazione è stata una sorta di spartiacque nella situazione in cui versava da anni una zona della città che, dopo questa prima bonifica, ha riavviato un processo di riappropriazione da parte della società civile. 

La scrupolosa attività investigativa ha dato anche risposta ai gravi delitti contro la persona commessi in città, assicurando alla giustizia gli autori degli omicidi e tentati omicidi, di violenze sessuali, nonché di acquisire elementi di prova in ordine al delitto di maltrattamenti a carico di tre insegnanti di un asilo nido e una scuola dell’infanzia, che venivano raggiunte dalla misura cautelare della sospensione dall’insegnamento.

Grazie ad una consolidata sintonia con la Procura della Repubblica di Udine, cospicua anche l’attività di ricerca e cattura di latitanti in Itali a e all’estero, con l’esecuzione di 61 Ordini di Esecuzione pena, 3 Mandati di Arresto Europeo, disposti da altrettante Autorità estere.  Sono stati rintracciati all’estero 16 latitanti, di cui 11 sono stati successivamente estradati in Italia, tra cui il 45enne destinatario di un Mandato di Arresto Europeo, emesso dalla Procura di Udine, per un cumulo di dodici condanne per oltre 18 anni di reclusione, inserito nelle lista dei 100 latitanti di maggior interesse, individuato il 2 ottobre in Spagna ed estradato in Italia nelle settimane successive.

Stabile invece il trend in aumento delle truffe e frodi informatiche, ed in genere di tutti i reati commessi attraverso le reti telematiche, specchio della società interconnessa. In questo campo si è rivelata particolarmente efficace l’attività della Polizia Postale di informazione e formazione per un uso consapevole e corretto della rete e dei social rivolta sia ai minori che adulti.

L’attività di informazione/formazione verso giovani e adulti

Tutte le articolazioni della Polizia di Stato da anni investono molte energie proprio nella informazione/formazione di ragazzi e adulti, nella consapevolezza che la conoscenza dei fenomeni criminali e dei rischi collegati a specifiche attività costituisca la primaria misura di prevenzione e contrasto.

Questa attività viene affidata ad operatori specializzati che hanno maturato una notevole esperienza nel settore. Nel 2019 la Polizia di Stato di Udine hanno raggiunto complessivamente quasi 15.000 persone, soprattutto giovani, nell’ambito di specifici progetti quali: l’innovativo progetto, tutto udinese, SA.PRE.MO. ideato per promuovere i valori della legalità in abbinamento a stili di vita virtuosi; Se questo è amore – Train to be cool della Polizia Ferroviaria - Una vita da social e il Safer internet day della Polizia Postale; Icaro, Edwar european day without a road death della Polizia Stradale.

L’Ufficio Prevenzione e Soccorso Pubblico, prima linea dell’attività di prevenzione e repressione sul territorio, nell’anno in riferimento ha aumentato la propria presenza nel capoluogo e nelle giurisdizioni dei Commissariati di P.S. di Tolmezzo e Cividale con un maggior numero di Volanti e Poliziotti di quartiere.  Con l’incremento dei servizi la Squadra Volante ha dato una costante assicurazione di prossimità alla collettività, intervenendo e dando immediata riscontro sia alla commissione di reati, sia al soccorso di persone in difficoltà. Un centinaio sono stati gli arresti per una vasta tipologia di delitti commessi: dai reati predatori, a quelli contro la persona, allo spaccio di stupefacenti.   

L’interconnessione tra le varie articolazioni della Questura (Squadra Mobile – DIGOS – Volante - Polizia Anticrimine e Amministrativa) ed una collaborazione con le altre Forze di Polizia e la Polizia Locale, ha poi permesso l’applicazione di ulteriori strumenti a presidio della scurezza dei cittadini, come le misure di prevenzione, anche in campo sportivo.  In particolare sono stati chiusi temporaneamente 17 esercizi pubblici ai sensi dell’art. 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, per il verificarsi di episodi o condizioni costituenti un pericolo per la pubblica sicurezza. 

Le Specialità

Polizia Postale e delle Comunicazioni

Oltre a portare avanti con sistematicità l’attività di informazione/formazione nei confronti di giovani ed adulti, per renderli consapevoli dei rischi connessi all’uso della rete, la Sezione di Udine è stata impegnata in numerose attività investigative, fornendo anche supporto tecnico alla Magistratura e ad altre Forze di Polizia, spaziando in tutto il variegato universo dei reati commessi on line: dal cyberbullismo, alla divulgazione di immagini pedopornografiche,  alle truffe commesse con innumerevoli varietà, agli addebiti fraudolenti, alle violazioni di account, intrusioni informatiche, agli attacchi ransomware e dDos.

In particolare si ricorda la lunga attività di indagine iniziata nei primi mesi del 2018 con modalità sottocopertura e conclusa nel marzo 2019 con 39 perquisizioni su tutto il territorio nazionale - con analogo differimento alle competenti AG anche in stato di arresto - e più di 12.000 profili social esteri segnalati, per traffico e detenzione di materiale pedopornografico.

Polizia di Frontiera

Anche nel 2019 la Polizia di Frontiera è stata impegnata nell’articolato dispositivo di controllo congiunto con la Polizia austriaca dei flussi migratori transfrontalieri, rintracciando al valico di Tarvisio 415 clandestini in uscita e respingendo 592 irregolari. Grazie agli ottimi rapporti di collaborazione instaurati con le autorità austriache sin dal 2016 la situazione al confine con l’Austria si è normalizzata.

Tra le operazioni di polizia giudiziaria, che hanno visto numerose denunce e arresti legati al fenomeno dell’immigrazione clandestina, si ricorda l’arresto, al termine di un lungo inseguimento, di tre cittadini italiani, colpevoli di numerosi furti lungo la fascia di confine italo – slovena. Durante l’inseguimento gettavano fuori dall’autovettura gran parte del bottino poi recuperato dagli operatori di Polizia lungo la carreggiata.

Si ricorda inoltre il sequestro di numerosi capi di vestiario e accessori a firma di marchi famosi perfettamente contraffatti. Gli operatori del Settore Polizia di Frontiera Tarvisio intercettavano la merce a seguito di un posto di controllo alla barriera autostradale. Decisivo l’intuito degli operatori, ai fini della scoperta della provenienza della merce, che grazie ad un’applicazione installata sullo smartphone procedevano alla scannerizzazione del QR Code presente su alcuni prodotti. Lo stesso rimandava ad un sito web di matrice cinese e di presunta provenienza illecita.

Polizia Stradale   

L’intensa attività condotta dalla Sezione di Udine e dalle Sottosezioni di Palmanova e Amaro, i numerosi servizi di contrasto alle condotte illecite e le reiterate campagne di sensibilizzazione hanno portato alla sensibile diminuzione degli incidenti in generale ed in particolar di quelli con esito mortale. Tra le operazioni di P.G. si segnalano:

Operazione Predator: a seguito della commissione di due furti a danno di utenti in sosta notturna presso le aree di servizio autostradali la Sezione della Polizia Stradale di Udine ha ricostruito ben 18 episodi di furto, individuando 6 soggetti di cui 4 arrestati in flagranza di reato. A conclusione dell’indagine il GIP di Pordenone ha emesso tre custodie cautelari in carcere, tuttora operanti, per tre dei soggetti individuati. Il gruppo criminale era organizzato in batterie di due/tre uomini che, dopo aver trascorso la giornata in alberghi nella zona di Cervignano del Friuli, utilizzando veicoli noleggiati in Slovenia, si spostavano in autostrada A4 dove si mettevano alla ricerca di vittime da predare in sosta nelle aree di servizio. Individuata la vittima, uno dei sodali si avvicinava per distrarlo mentre il complice indisturbato prelevava all’interno dell’abitacolo gli oggetti personali.

Operazione Imitatur: A seguito del rinvenimento, durante un controllo amministrativo presso un commerciante di autovetture di Rivignano Teor di due autovetture rubate, si acclarava che i mezzi avevano subito delle operazioni finalizzate ad ostacolare la ricostruzione della provenienza delittuosa, consistenti in particolare, nella sostituzione del numero di telaio originale con altro appartenente ad autovetture simili. L’articolata indagine che si sviluppava ricostruiva l’agire di un sodalizio criminoso, con sede in Campania, ma con collegamenti in Friuli V.G., che ricercava in regione autovetture incidentate, che venivano trasferite in Campania dove, anziché esser riparate, venivano cannibalizzate e i dati identificativi utilizzati per riciclare veicoli rubati.

Polizia Ferroviaria

La Sezione e i Posti di Polizia Ferroviaria della provincia di Udine nel 2019, nella quotidiana attività di controllo e attraverso le numerose operazioni ad alto impatto hanno controllato oltre 11.000 persone; 209 gli autori di reati indagati alla Magistratura, di cui 10 in stato di arresto. Oltre 3000 i treni scortati.

168° OMAGGIO FLOREALE

 


10/04/2020

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