A seguito della intensificazione dei servizi di controllo disposti dal Servizio Polizia Stradale del Ministero dell’Interno, al fine di prevenire e reprimere fenomeni criminosi sulle strade della provincia di Udine, nella settimana dal 18 al 24 novembre 2019 le pattuglie della Polizia Stradale in servizio di vigilanza hanno controllato 954 veicoli. 869 persone sono state sottoposte ad accertamenti con etilometro o precursore, 7 di queste sono risultate positive all’etilometro di cui 6 solo nel week end. Purtroppo, alcune persone sottovalutano ancora che l’assunzione di sostanze alcoliche annebbia le facoltà mentali e si manifesta sotto forma di esaltazione o stordimento, vengono quindi compromesse la prontezza di riflessi, l’acutezza visiva, le capacità di discernimento e di valutazione delle distanze, sintomi pericolosi per chi si pone alla guida di un veicolo. 411 sono state le infrazioni complessivamente elevate con 959 punti decurtati; le patenti di guida ritirate sono state 13, le carte di circolazione 5.
Nel corso dell’ultima settimana le pattuglie della Polizia Stradale hanno contestato 29 violazioni per il mancato uso delle cinture di sicurezza e 9 violazioni per l’uso del telefonino alla guida.
Sono stati rilevati 13 incidenti stradali di cui 4 con feriti.
Da segnalare un episodio avvenuto nei giorni scorsi quando lungo l’arteria autostradale A/4, una pattuglia fermava un conducente italiano alla guida di autoarticolato. L’autista fornendo le proprie generalità, dichiarava ai poliziotti di non avere al seguito i documenti d’identificazione compresa la patente di guida. Gli operatori durante il controllo accertavano delle infrazioni, quindi procedevano con gli accertamenti e la redazione dei verbali previsti. Mentre redigevano i verbali gli agenti notavano nel conducente un forte nervosismo un’agitazione ingiustificata e fretta di riprendere il viaggio, quindi in base alle generalità fornite dall’autista, hanno deciso di verificare le generalità utilizzando il social di “Facebook”. Risultato: il guidatore non era chi dichiarava di essere infatti dalle immagini pubblicate nel profilo del “social” emergevano foto di altra persona completamente diversa da chi avevano davanti. Messo di fronte all’evidenza il conducente forniva le sue vere generalità mostrando la patente, giustificando di aver mentito perché aveva paura delle conseguenze sulla sua patente. Ovviamente non solo i timori del camionista diventavano realtà in quanto gli veniva ritirata la patente di guida ma la sua dichiarazione comportava la denuncia per falsa attestazione. Le moderne “piattaforme tecnologiche” sono state di aiuto alla Polizia Stradale e l’autista mendace è stato “smascherato grazie ai social”. Caduto nella rete della Polizia Stradale anche il conducente di un veicolo che stava marciando sul cerchione metallico in quanto privo di pneumatico. Anche in questo caso come di consueto, venivano effettuati gli accertamenti personali e documentali alle banche dati Polizia e Motorizzazione grazie ai quali emergeva che il conducente con diversi precedenti a carico, sottoposto a misura di prevenzione per il divieto di ritorno nel Comune, non solo trasgrediva a tale misura ma guidava nonostante non avesse mai conseguito la patente e nonostante la medesima violazione gli fosse già stata contestata altre volte.