La Squadra Mobile, unitamente all’Ufficio Immigrazione, ha deferito alla locale Procura della Repubblica 33 cittadini stranieri, nella maggioranza dei casi afgani e pakistani, richiedenti asilo, che hanno allegato alle loro istanze di rinnovo del soggiorno fittizie comunicazioni di ospitalità (comunicazioni all’Autorità di P.S. relative alla presenza di un ospite straniero) finalizzate al rinnovo del permesso di soggiorno.
Gli accertamenti effettuati avevano lo scopo di appurare la genuinità di dette comunicazioni presentate prevalentemente da soggetti di nazionalità afgana e pakistana presenti in questa provincia e giunti in Italia fra il 2015 ed il 2016 con il noto flusso migratorio. Questi, attualmente, sono in attesa delle determinazioni della Commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato.
I richiedenti asilo in questione non si trovano collocati presso strutture di accoglienza e, di fatto, non hanno una fissa dimora.
In alcuni casi, al fine di radicare l’istanza presso la Questura di Udine, per alcuni migranti che hanno ottenuto il primo permesso di soggiorno in altre province, risulta fondamentale documentare una dimora, dando conto, attraverso la comunicazione di ospitalità, di essere domiciliati in questo ambito territoriale.
Dei 33 denunciati, 5 sono coloro che hanno concesso l’ospitalità (in un caso, ignoti hanno utilizzato le generalità di un migrante che attualmente è domiciliato all’estero).
I migranti ottenevano la fittizia comunicazione di ospitalità pagando una cifra variabile tra i 150/250 euro.