Nel mese di agosto, personale della Squadra Mobile della Questura udinese ha dato corso ad alcune misure coercitive della libertà personale, nei confronti di alcuni soggetti domiciliati in questa provincia. 3 i cittadini italiani condotti in carcere per espiare nel complesso più di 6 anni di reclusione in quanto condannati rispettivamente per reati inerenti agli stupefacenti, truffe a danno di commercianti e furti aggravati.
Inoltre sono stati eseguiti 8 provvedimenti di collocamento in regime di detenzione domiciliare nei confronti di connazionali e stranieri, fra i 28 e i 63anni, condannati a vario titolo per reati di furto aggravato, lesioni personali, falsi in genere ed immigrazione clandestina, con pene comprese fra gli 8 mesi ed i 2 anni.
Il 12 agosto scorso, inoltre, la Polizia svizzera, a Ginevra, ha dato esecuzione al Mandato di Arresto Europeo, disposto a seguito dell’ordine di carcerazione emesso nel 2019 dalla Procura Generale presso la Corte D’Appello di Trieste, nei confronti di un 47 enne cittadino kosovaro.
Il soggetto in questione deve scontare una pena di 4 anni e 8 mesi di reclusione, conseguente a un cumulo pene, per una serie di eventi delittuosi occorsi fra il 2010 ed il 2012.
Nella fattispecie vengono contestati all’uomo due episodi di furto aggravato presso strutture commerciali di Udine ed una rapina impropria, avvenuta in un negozio di questa provincia.
Inoltre, il condannato è stato ritento colpevole di essere partecipe di una consorteria delinquenziale transnazionale, dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di minori provenienti dal Kosovo, che attraverso la Serbia, Slovenia e l’Austria, venivano fatti giungere illegalmente in Italia, nel periodo compreso fra il 2009 ed il 2010. Le indagini compiute dalla Squadra Mobile, avevano permesso di delineare accuratamente la struttura criminale del gruppo, in ogni sua parte e appartenente.