Nel pomeriggio di domenica, 5 febbraio, la Sala Operativa della Questura di Udine inviava due Volanti in via Leopardi, dove era stata segnalata una violenta lite in strada.
Giunti immediatamente sul posto, gli agenti notavano un uomo, con la bocca sanguinante, trattenerne a fatica un altro, che cercava invece di liberarsi per fuggire. Bloccate le due persone, i poliziotti appuravano che la persona ferita, un cittadino pakistano, era stata poco prima percossa violentemente da due stranieri e derubata dello smartphone e del denaro che aveva, dopo aver rivolto un saluto ad una ragazza che era in loro compagnia. Uno degli aggressori, cittadino afghano 27enne senza fissa dimora ed occupazione, quello trattenuto dalla vittima, era in effetti in possesso del telefono appena sottratto, e veniva condotto da una Volante in Questura. L’equipaggio della seconda Volante, acquisite sommarie informazioni di un testimone, riusciva poi, in un secondo momento, ad individuare e fermare il concorrente nella rapina, altro cittadino afghano 35enne, mentre la ragazza, comunque estranea all’accaduto, si era ormai dileguata.
Al termine dell’attività di polizia giudiziaria, il primo straniero veniva tratto in arresto per il reato di rapina, mentre il secondo veniva deferito all’Autorità Giudiziaria per lo stesso reato in stato di libertà.
Alla vittima, le cui ferite sono state giudicate guaribili in tre giorni, veniva restituito il telefono.
Nella mattinata di lunedì, convalidato l’arresto, il GIP, sussistendo l’esigenza cautelare di impedire la reiterazione del reato ed i gravi indizi di colpevolezza, disponeva per lo straniero arrestato la misura della custodia cautelare in carcere.