Durante un’audizione come persona informata sui fatti mostra spontaneamente il proprio telefono cellulare agli operatori della Polizia Postale; una procedura di routine, ma l’uomo, cittadino incensurato di 50 anni, inavvertitamente lascia scorgere agli agenti alcuni file pedopornografici che non era riuscito a nascondere sul cellulare.
E’ quello che è successo giovedì scorso a Udine quando il verbale di sommarie informazioni, come da disposizioni di legge, è stato interrotto, e nei suoi confronti è scattata la perquisizione in flagranza di reato, che ha portato all’arresto per detenzione di ingente quantitativo di materiale realizzato mediante sfruttamento sessuale di minori.
Gli specialisti della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno infatti rinvenuto su numerosi dispositivi informatici e CD nella disponibilità del soggetto oltre 12.000 file pedopornografici, minuziosamente raccolti nell’arco di almeno 18 anni; si tratta di materiale raffigurante minori, molti dei quali in tenera età, coinvolti in atti sessuali con adulti e animali o sottoposti a torture e sevizie.
L’Autorità Giudiziaria Udinese, nel convalidare l’arresto e applicare all’indagato la misura della custodia cautelare in carcere presso la locale Casa Circondariale, ha trasmesso gli atti alla Procura Distrettuale di Trieste per il prosieguo dell’attività.
L’accurata analisi dei numerosi dispositivi sequestrati a carico dell’uomo permetterà ai poliziotti di chiudere il cerchio degli accertamenti, anche in ordine ad eventuali ulteriori evidenze investigative di nota.