Personale della Polizia di Stato di Udine ha tratto in arresto un 48enne cittadino francese, destinatario di un Mandato di Arresto Europeo, emesso dalle Autorità Francesi per traffico di stupefacenti e ha concluso varie attività di rintraccio di latitanti
Nei giorni scorsi, la Squadra Mobile della Questura di Udine ha tratto in arresto il 48enne cittadino francese BLANCHYS Stephane Gabriel, ricercato dalle Autorità francesi perché destinatario di un Mandato di Arresto Europeo, emesso dal Tribunale di Digione (F) il 20 dicembre 2018, in quanto ha fatto parte di una organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti in Francia. Identificato da personale dell’Ufficio Immigrazione e della Squadra Mobile, concluse le procedure del caso, è stato associato presso il carcere di Udine a disposizione della Corte di Appello di Trieste.
Oltre al cittadino francese, a febbraio, la Squadra Mobile ha rintracciato a Udine, dove si era stabilito da tempo, in esecuzione di Mandato di Arresto Europeo disposto dalle Autorità rumene, un 39 FD che deve scontare in Romania la pena della reclusione di anni 2 e mesi 2 per omicidio stradale. In questo caso, le procedure si sono concluse con l’estradizione del condannato.
L’attività della Polizia di Udine si è concentrata, con il coordinamento della locale Procura e della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, anche nella ricerca di latitanti passivi, ovvero nella ricerca di soggetti che, destinatari di condanne in Italia, si sono resi latitanti all’estero.
A marzo, la Polizia francese, su indicazione di questo Ufficio, ha dato esecuzione al Mandato di Arresto Europeo emesso dalla Procura di Udine il 15.11.2015 , nei confronti del 59 enne cittadino ivoriano DIAWARA Mamadou. Lo straniero deve scontare una pena di anni 1 mesi 6, emessa a seguito della condanna del Tribunale di Tolmezzo, per un episodio avvenuto il 03.07.2009, quando veniva identificato nell’ambito di una nota manifestazione che si svolgeva a Osoppo, in possesso di una carta di identità italiana falsificata, dichiarando nella circostanza di essere cittadino senegalese. A seguito del provvedimento di condanna, le indagini esperite da questa articolazione investigativa, con il concorso della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, permettevano di rintracciare il condannato in Francia, alla periferia di Parigi dove il cittadino ivoriano era attualmente domiciliato. Sono in corso le procedure estradizionali a cura del Ministero di Giustizia.
Altresì, ad aprile si è proceduto al rintraccio del 37 enne cittadino kosovaro BAHTIRI Alban, destinatario di M.A.E., emesso dalla Procura di Udine il 10.08.2017, che prevede la reclusione di anni 16 mesi 8 giorni 20. Questi si trova carcerato in Svizzera dove sta scontando una condanna a 8 anni. Le pratiche per l’estradizione, già attivate dagli organi preposti, avranno luogo solo a soddisfatta giustizia elvetica. Il provvedimento in questione, è riconducibile a tre condanne, emesse dal Tribunale di Udine, per episodi di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, avvenuti in questo centro fra l’ottobre del 2007 e l’agosto 2009, quando l’interessato era domiciliato a Udine. Gli eventi di abuso e violenza sono stati posti in essere nei confronti dell’allora compagna dell’uomo, una cittadina italiana con cui l’uomo si era anche sposato per ottenere in soggiorno. Sono in corso le procedure estradizionali a cura del Ministero di Giustizia.
Sempre nel mese di aprile, la Polizia tedesca ha dato esecuzione al M.A.E. emesso il 17.06.2017 dalla locale Procura della Repubblica nei confronti della 32 enne cittadina rumena IFRIM Nuta Tamara. La condanna alla pena di anni 2 di reclusione era stata comminata a seguito degli eventi occorsi a Tavagnacco in data 10 aprile 2013, quando la predetta veniva arrestata per il possesso di una considerevole quantità di merce provento di furto.
A seguito del provvedimento di condanna, le indagini esperite da questa articolazione investigativa, con il concorso dell’Interpol, permettevano di rintracciare la condannata in Germania, nella città di Lipsia (D), dove veniva arrestata in esito al predetto provvedimento restrittivo. Sono in corso le procedure estradizionali a cura del Ministero di Giustizia.
Le procedure estradizionali si sono concluse, invece, per il 47enne cittadino colombiano GONZALES VIVAS Edinson, arrestato nel 2018 in Colombia a seguito di internazionalizzazione del provvedimento di cattura e consegnato all’Italia nel mese di marzo.
La condanna alla pena di anni 7 mesi 11 e giorni 29 di reclusione è stata emessa a seguito di sentenza emessa dal Tribunale di Udine per reati in materia di stupefacenti. La sanzione in questione avveniva a seguito dei fatti occorsi il 01 novembre 2009 a Pradamano (Ud), quando il cittadino colombiano, unitamente ad un connazionale, veniva trovato in possesso di poco più di 1 kg di cocaina.
All’atto dell’intervento degli operatori, i due soggetti, che si trovavano a bordo di una vettura, tentavano la fuga, ma venivano fermati nell’immediatezza. In seguito opponevano anche una decisa resistenza fisica che rendeva l’intervento particolarmente difficile e pericoloso. L’attività investigativa correlata all’episodio in questione era da inquadrare in una più ampia ed articolata indagine, finalizzata a disarticolare un sodalizio criminale, composto in prevalenza da cittadini sud americani, dedito allo spaccio e traffico di sostanze stupefacenti in questo ambito provinciale. A seguito del provvedimento di condanna, le indagini esperite da questa articolazione investigativa, con il concorso della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, permettevano di rintracciare il condannato in Colombia, dove veniva arrestato. L’uomo è stato associato presso la Casa Circondariale di Civitavecchia.