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Denunciati dalla Polizia di Stato di Udine i responsabili dell'organizzazione di fittizi contratti di lavoro finalizzati al rinnovo del soggiorno.

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Operazione Udine

La sinergica attività di controllo posta in essere dalla Squadra Mobile e dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Udine, sulla documentazione allegata alle istanze di rilascio/rinnovo del soggiorno, ha permesso di accertare alcune “irregolarità” che si sono tradotte in una denuncia alla Procura di Udine nei confronti di alcuni cittadini italiani e stranieri. In particolare:

  1. Sono stati indagati per false attestazioni 4 cittadini cinesi, tra i 25 e i 65 anni, domiciliati a Udine, i quali hanno documentato rapporti di lavoro fittizi all’atto del rinnovo del soggiorno. E’ stato documentato che due di loro, quali lavoratori subordinati, risultavano assunti, contestualmente alla data di scadenza del soggiorno, da altrettanti datori di lavoro, loro connazionali, mentre si sarebbero trovati nella nazione di origine. Allegate all’istanza alcune buste paga in cui si dichiaravano regolari presenze sul posto di lavoro, relative a periodi in cui gli stessi dipendenti erano in Cina. Le istanze sono state rigettate.
  1. Denunciata una 48enne cittadina marocchina che ha presentato istanza di rilascio del soggiorno quale coniuge di un uomo udinese. E’ stato appurato che il matrimonio, regolarmente celebrato presso il Municipio di Udine, sia di fatto fittizio, al solo fine di permettere alla donna di ottenere il titolo al soggiorno, di cui era sprovvista da diversi anni. Quest’ultima, pregiudicata, immediatamente dopo la celebrazione dell’atto civile, dava corso, peraltro, ad una serie di eventi violenti nei confronti del marito, che anagraficamente ha 28 anni in più della donna, per i quali veniva ristretta in carcere. Denunciati per falso i due testimoni del matrimonio, rispettivamente di 35 e 55 anni, cittadini magrebini residenti a Udine, nonchè il marito per il favoreggiamento della permanenza illegale della moglie, che, come badante clandestina, prima del matrimonio, aveva lavorato e domiciliato presso la casa del futuro marito.
  1. Segnalato alla Procura per indebita percezione della pensione sociale anche un cittadino domenicano, 92enne, il quale, ottenuto il ricongiungimento famigliare con la figlia in Italia, dal settembre 2008 ha maturato il diritto alla pensione sociale. Tuttavia, è stato dimostrato che l’uomo, dal 2013, ha soggiornato per lunghi periodi nella nazione di origine, venendo meno il presupposto previsto dall’INPS della stabile residenza. Quell’Ufficio, che ha calcolato una indebita percezione della pensione sociale pari ad Euro 43.296, provvederà al recupero della somma in questione.  
  1. Denunciati per false attestazioni un 32enne cittadino kosovaro, quale lavoratore, e un 51enne imprenditore edile italiano, per aver predisposto un contratto di lavoro fittizio, che veniva allegato alla domanda di rinnovo del soggiorno.

 


04/04/2019

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