Sono 7 i decreti di revoca di accoglienza firmati dal Prefetto, a seguito dell’attività della Questura di Udine, e notificati a tutti ai destinatari, eccetto uno, non ancora rintracciato, ma per il quale sono state avviate le ricerche. L’episodio per il quale è stata avviata la procedura di non mantenere attive le misure di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale risale alla notte del 21 ottobre scorso, quando alcuni giovani pakistani erano stati segnalati dal responsabile del centro di accoglienza presso l’ex caserma Cavarzerani per essere stati sorpresi all’interno di un modulo abitativo non ancora agibile, chiuso e soprattutto interdetto all’accesso degli ospiti del centro. Tra tutti, tre soggetti risultavano estranei agli elenchi delle persone ospitate ed uno di loro, nel tentativo di fuggire, spintonava violentemente un operatore della Croce Rossa Italiana, tanto da procurargli lesioni.
All’arrivo dei poliziotti, nei locali annebbiati dall’aria satura di fumo, sono stati trovati mozziconi di sigarette e superalcolici. In particolare è stato appurato che alcuni giovani pakistani avrebbero violato le norme minime che i richiedenti asilo sono tenuti a rispettare. Considerato che è stata messa a repentaglio la sicurezza degli ospiti dell’intera struttura, a causa del comportamento tenuto dai soggetti, noncuranti del rischio di incendio che si sarebbe potuto scatenare, indifferenti ai divieti vigenti all’interno del centro, inoltre, alcuni di essi, scoperti all’interno della struttura senza essere autorizzati, ai 7 richiedenti asilo, appartenenti ad una fascia d’età tra i 18 ed i 33 anni, è stata revocata l’accoglienza.
Inoltre, 3 pakistani dello stesso gruppo, il 18enne A.Q., il 24enne I.M. ed il 22enne S.A., pochi giorni fa si sono resi protagonisti di un ulteriore episodio per il quale sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per le lesioni personali provocate a due addetti al servizio mensa, organizzato dal centro di accoglienza, e anche per quel fatto erano intervenute le Volanti della Polizia di Stato.
Nonostante l’intervento del personale della CRI e di altri ospiti, che si erano prodigati a difendere i malcapitati ed a placare l’ira degli aggressori, nella rissa è stato causato il ferimento dei due operatori, mentre erano impegnati a servire le colazioni. A generare la rissa è stato il diverbio per una non soddisfatta richiesta di un’ulteriore portata di pasto, oltre quella già servita.