Nella mattinata del 8 ottobre 2018, personale del Commissariato di P.S. di Cividale del Friuli e della Squadra Mobile della Questura di Udine hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Udine, Ufficio del G.I.P., che disponeva il divieto di avvicinamento, nei confronti di un dipendente pubblico, resosi responsabile del reato di “atti persecutori”, in pregiudizio di una sua collega di lavoro.
L’uomo, con avances reiterate molestava insistentemente la donna, nonostante i suoi fermi e ripetuti rifiuti, inviandole sms, lettere, regali, fiori e bigliettini che lasciava sul parabrezza della sua auto, nella cassetta della posta e sulla scrivania dell’ufficio, pedinandola lungo le vie del centro di Udine e presentandosi anche presso la sua abitazione.
Le continue molestie, causavano nella donna un perdurante stato di ansia e di paura per la propria incolumità tanto da costringerla a farsi accompagnare dai colleghi quando doveva recarsi all’esterno dell’ufficio e la muovevano, dapprima, alla presentazione di una richiesta di ammonimento da parte del Questore di Udine.
La fondatezza dell’istanza, riscontrata dalle dichiarazioni rese dai colleghi di lavoro e supportata anche da evidenze documentali, consentiva l’irrogazione dell’atto di ammonimento richiesto.
Nonostante la notifica del provvedimento amministrativo, l’uomo non desisteva dalle sue azioni moleste e perseverava con i propri comportamenti persecutori che venivano immediatamente segnalati alla locale Procura della Repubblica che richiedeva ed otteneva l’applicazione nei suoi confronti della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento.