“SECURITY BREATH” è il nome dato ad un’importante operazione ad alto impatto, pianificata dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, che nei giorni 26, 27 e 28 febbraio ha interessato tutto il territorio nazionale con un’attività di controllo concentrata in quelle aree più suscettibili alla marginalità sociale, che a volte sfocia in degrado urbano ed illegalità diffusa. Nella provincia di Udine la concentrazione delle forze della Questura, tra cui anche l’impiego del personale della Squadra Mobile, D.I.G.O.S., Ufficio Immigrazione, Polizia Scientifica; del Reparto Prevenzione Crimine di Padova e della Polizia Ferroviaria, ha sviluppato un apparato operativo che per i tre giorni ha prodotto una preponderante ed attenta risposta alle segnalazioni giunte dalla cittadinanza ed aderente al piano ministeriale di sicurezza, attività che va a sommarsi a quella che quotidianamente viene svolta dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico per mezzo delle Squadra Volante.
Da un piano d’intervento progettato sul territorio, formato anche sulle segnalazioni trasmesse dai cittadini, sono state controllate diverse zone della città di Udine, come quella di Borgo Stazione, le aree ricreative ed alcuni punti dove spesso vengono segnalati giacigli a cielo aperto, nonché varie strutture che ospitano i richiedenti asilo, come la struttura “Cavarzerani”, alloggi ed appartamenti dove sono accolti i migranti inseriti nei progetti Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).
Oltre all'intera struttura ricettiva “Cavarzerani”, nel totale, sono state controllati 42 alloggi, 1 albergo, ed identificate 404 persone, tra cui un gruppo di cittadini pakistani responsabili di aver ospitato un connazionale, inoltre è stato identificato un indiano, già colpito da un provvedimento di espulsione al quale è stato notificato un nuovo Foglio di via.