Una rete di affitti e subaffitti è emersa da un controllo della Polizia di Stato ad un appartamento di Viale Ungheria n.147 a Udine, quando la Volante di zona in servizio nella serata del 12 febbraio interveniva presso un’abitazione occupata da un gruppo di cittadini stranieri.
Pronta la risposta della Questura di Udine alle lamentele espresse da alcuni condomini che segnalavano una situazione di rilevante disturbo: infatti all’arrivo sul posto la situazione che si è presentata agli agenti era quella di una promiscuità di gente di diverse nazionalità che occupavano l’appartamento con numerosi letti allestiti nelle varie stanze, persone di cui non era stata data segnalazione dei relativi alloggiamenti all’Autorità competente.
Ad organizzare il soggiorno degli occupanti si trovava il 35enne tunisino E.M., affittuario dell’appartamento, che a sua volta cedeva in affitto i posti-letto a connazionali, a marocchini ed a egiziani, percependo delle quote che variavano di mese in mese, a seconda del numero delle presenze nei vari periodi. Di fatto l’alloggio si era trasformato in un rifugio anche per persone che non potrebbero stare sul territorio comunale o nazionale, come nel caso di N.M.A., 40enne cittadino del Marocco, colpito dall’Ordine del Questore di Udine nell’aprile del 2017, provvedimento in base al quale avrebbe dovuto lasciare il territorio nazionale, perciò denunciato e successivamente munito di un nuovo Ordine del Questore. Al tunisino 23enne C.Y., invece, era stato notificato in precedenza un divieto di ritorno nel comune di Udine per tre anni ed ancora in vigore, per tale ragione, quindi, il giovane è stato indagato in stato di libertà per l’inosservanza all’atto.
A seguito delle molteplici violazioni emerse dal controllo, è al vaglio la posizione dell’affittuario, nonché di tutti gli attori della situazione, verso i quali si effettueranno più approfonditi accertamenti in ordine alle varie irregolarità, tra cui quelle fiscali.