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Squadra Mobile di Udine arresta cittadino croato per immigarzione clandestina.

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Personale della Polizia di Stato, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Udine, nella giornata di ieri ha tratto in arresto un 52 enne cittadino croato, condannato per immigrazione clandestina.

Nella giornata di ieri, personale della Squadra Mobile di Udine, in collaborazione con quello della Polizia di Frontiera di Roma Fiumicino, ha dato esecuzione all’ordine di carcerazione, emesso in data 30.11.2010, dalla  Procura della Repubblica di Udine, nei confronti del 52enne cittadino croato M B..

La condanna alla pena di anni 6 mesi 5 giorni 29 di reclusione, è stata emessa a seguito del suo arresto, avvenuto in data 26 settembre 2007, quando, durante un’attività investigativa della Squadra Mobile di Udine, finalizzata a disarticolare un sodalizio criminale dedito all’ingresso illegale verso l’Italia, di cittadini albanesi, questi veniva controllato in viale Palmanova a Udine,  alla guida di un veicolo furgonato, dove all’interno erano stati stipati 24 clandestini albanesi, di cui 18 erano minori. Nella circostanza, il cittadino croato, al fine di guadagnarsi la fuga, tentava più volte di speronare gli equipaggi intenti a procedere al suo controllo, rischiando di portare la sua azione a ben più gravi conseguenze, in considerazione dell’alto numero di trasportati.

A seguito del provvedimento di condanna, le indagini esperite da questa articolazione investigativa, con il concorso dell’Interpol, permettevano di rintracciare il condannato nella nazione di origine, dove veniva fermato in esito al mandato di Arresto Internazionale, predisposto dalla Procura che ha emesso il provvedimento nei confronti del suddetto.

L’uomo è stato associato presso la Casa Circondariale di Roma, Rebibbia.

L’investigazione correlata all’arresto del cittadino croato in parola, denominata Kavaje, nome della città albanese da cui provenivano nella maggioranza dei casi i clandestini rintracciati in questo centro, ha permesso di trarre in arresto, nel periodo compreso fra il mese di settembre 2007 e l’ agosto 2008, 11 passeur, appartenenti a varie nazionalità della ex Jugoslavia, rintracciando almeno 160 clandestini, tutti albanesi, nella maggioranza dei casi minori. Si segnala altresì, che 8 stranieri rintracciati furono arrestati per reati attinenti all’inosservanza del divieto di reingresso in Italia o per essere stati destinatari di provvedimenti restrittivi di varie Autorità Giudiziarie Italiane.

Doveroso di nota anche l’aspetto correlato ad un altro filone investigativo che si è sviluppato di seguito, a corollario dell’indagine sopra citata; in particolare, è stato identificato e condannato (ad anni 4 di reclusione) un cittadino kossovaro, collettore in Italia, di una più ampia organizzazione transfrontaliera dedita all’ingresso in Italia, negli anni 2009-2010, di minori della medesima nazionalità, il quale aveva il compito di portare nell’immobile da lui locato, sito a Udine in Largo Goldoni, i giovani clandestini giunti a Udine, prima di accompagnarli nelle vicinanze della Questura, dove questi si presentavano per chiedere il titolo di soggiorno quale minori non accompagnati.

Risulta doveroso menzionare, a riguardo dello specifico “focus” operativo riguardante le esecuzioni penali a fini estradizionali, che questo Ufficio, con il costante coordinamento della Procura di Udine, ha provveduto ad una incessante attività di ricerca in ambito nazionale ed internazionale dei catturandi, che ha portato nel 2016, al rintraccio e alla successiva estradizione in Italia di 13 soggetti. Nell’anno in corso, i soggetti estradati sono 5.

Si da conto che altri 6 condannati, rintracciati nei paesi di origine, nel periodo segnalato, hanno scelto di scontare (come prevede la norma) la pena prevista in Italia nella loro Nazione.

Le nazionalità dei condannati oggetto delle ricerche in questione sono, nella maggioranza dei casi, ascrivibili all’est Europa; sono destinatari di provvedimenti che riguardano reati inerenti l’immigrazione clandestina, eventi predatori, il contrabbando di tabacchi lavorati esteri e traffico di stupefacenti.

Si segnala anche l’estradizione di un connazionale, proveniente dalla Colombia, destinatario di una condanna a sei anni di reclusione per reati in materia di stupefacenti.

Si da conto anche che, negli ultimi 6 mesi, sono stati eseguiti, da parte della Squadra Mobile di Udine, due provvedimenti, emessi dalle Autorità Estere, riguardanti un cittadino bosniaco ed uno croato, rintracciati in questo ambito territoriale, finalizzati alla loro estradizione verso gli Stati che hanno disposto la loro cattura.

Doverosa di citazione anche l’attività di questo Ufficio, coordinato dalla Procura della Repubblica di Udine, in materia di esecuzioni penali, che ha provveduto nel 2016 e nella prima parte del 2017, a dare esecuzione a 91 provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria locale, di cui 42 con la reclusione in carcere dei condannanti  e i restanti (49) in regime di detenzione domiciliare.   

   

 


12/05/2017

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