Parte attiva al convegno organizzato da associazioni vicine ai problemi dei diritti violati delle donne
In data 15 settembre 2016 si è tenuto presso il palazzo Giacomelli di Udine il Convegno “ Spose bambine mai più matrimonio forzati”.
Evento organizzato dall’associazione “LA TELA” e la FIDAPA PBW sezione di Udine, in collaborazione con assessorato e Commissione Pari Opportunità, e la casa delle Donne di Udine, coordinato dall’assessore ai Diritti e Inclusione Sociale Antonella Nonino ha visto la partecipazione sul tavolo dei relatori, il Sostituto Commissario della Polizia di Stato Mara Lessio, responsabile dell’Ufficio Minori, Alessandra Davide operatrice dell’Associazione Trama di Terre di Imola e Elisabetta Bergamini notaio e professore associato di Diritto Internazionale all’ateneo di Udine.
Riconoscibile come forma di violenza di genere, è’ stata affrontata una delle più persistenti discriminazioni riguardante il diritto delle donne di scegliere se, quando e con chi sposarsi : a milioni di bambine e giovani donne è imposto di unirsi in matrimonio contro la loro volontà. I matrimoni forzati trovano ancora legittimazione culturale e giuridica in vari popoli e nazioni, anche in Italia e questo rende difficile alle donne di sottrarsi a tali pratiche, anche quando si trovano in contesti di migrazione.
Alessandra Davide ha illustrato l’attività di Trama di Terre : centro antiviolenza e centro di formazione per la comprensione del fenomeno con la presentazione del manuale “ ONORE E DESTINO” contenenti le Linee Guida per la prevenzione ed il contrasto ai matrimoni forzati.
Elisabetta Bergamini, ha fatto riferimento all art.32 “Convenzione di Instabul” che sancisce le “Conseguenze civili dei matrimoni forzati “
Il Sostituto Commissario Mara Lessio ha analizzato il fenomeno nel contesto regionale, non portando dati statistici ma raccontando alcuni casi di cui sia l’ Ufficio Minori, nonché che la 2 ^Sezione della Squadra Mobile si sono occupati. Vicende di giovani studentesse della scuola secondaria che confidando ai propri insegnati e/o compagni di classe hanno rivelato l’intenzione dei propri genitori di rimandarle nei paesi d’origine al fine di contrarre il matrimonio già stabilito con l’uomo prescelto per lo più un cugino, dove vale perentorio la salvaguardia dell” onore” della famiglia piuttosto che la dignità e l’onore della donna/bambina. Vicende per le quali si è proceduto come prevede il protocollo nell'ambito dei reati ascrivibili alle violenze intra-familiari. La stessa ha sottolineato l’importanza della scuola, luogo ove è possibile individuare, accogliere confidenze concernenti situazioni personali e familiari degli studenti di forti disagi, e per tanto è necessaria una formazione degli insegnati supportati da una campagna d’informazioni su un tema cosi delicato che pare distante ma è molto vicino.