Nel pomeriggio di giovedì 4 luglio le Volanti della Questura di Udine hanno tratto in arresto due cittadine croate di etnia rom resesi responsabili, nonostante lo stato di gravidanza di entrambe, di un furto in un’abitazione del centro cittadino.
Poco prima delle ore 14.00 una coppia di residenti rientrando a casa sorprendeva due donne uscire dalla stessa, tirandosi dietro la porta: non avendole mai viste, presagendo che potessero essere due ladre ed avendone immediata conferma trovando la porta di casa con segni d’effrazione e la serratura danneggiata, si mettevano al loro inseguimento, allertando nel frattempo la Polizia di Stato.
Immediatamente giungevano sul posto due Volanti, una delle quali riusciva a fermare subito una delle ladre; la seconda, con inaspettata agilità visto lo stato interessante, riusciva a scavalcare varie cancellate di altri condomini ed infine un muretto di recinzione di un deposito ferroviario e a nascondervisi: invano, visto che l’equipaggio dell’altra pattuglia la sorprendeva accovacciata tra alcuni arbusti, intenta a richiedere al telefono l’aiuto di un terzo e con due borse ed un calzettone all’interno del quale erano occultati molti preziosi ed arnesi da scasso come una chiave inglese e la plastica rigida degli involucri dello shampoo, notoriamente utilizzata per aprire lo scrocco delle serrature dai ladri d’appartamento.
Negli uffici della Questura gli operatori raccoglievano la denuncia dei proprietari, ai quali venivano restituiti tutti i gioielli trovati, e le sommarie informazioni di un testimone; gli accertamenti successivi evidenziavano l’utilizzo da parte di entrambe le malviventi di numerosi alias in tutto il territorio nazionale, ma soprattutto i numerosi precedenti giudiziari e di polizia, quasi esclusivamente per furti in abitazione: solo nei primi sei mesi del 2019 una di loro è stata deferita all’Autorità giudiziaria per quel reato 16 volte, e diversi sono gli anni di pena che deve ancora espiare per precedenti furti. Garantite alle due donne, di 32 e 34 anni, assistenza e visita medica che ne confermava il buon stato di salute, le stesse sono state quindi arrestate per il furto in abitazione aggravato dalla violenza sulle cose in concorso ed associate alla casa circondariale di Trieste. La più giovane veniva anche deferita per inosservanza del divieto di ritorno in Udine precedentemente notificatogli.
Ieri pomeriggio, convalidati gli arresti, il G.I.P. del Tribunale di Udine ha disposto per entrambe la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune udinese e fissato il giudizio direttissimo.