La Squadra Mobile della Questura di Udine, con il concorso dell’Ufficio Ispettivo dell’INPS di Treviso, ha deferito a diverse Procure del Nord Italia, 29 cittadini stranieri, nella maggioranza dei casi di nazionalità kosovara, che hanno presentato fittizie assunzioni, in fase di rinnovo del soggiorno.
Dopo una prima fase che aveva interessato 5 soggetti, segnalati alla Procura di Udine, gli accertamenti compiuti hanno fatto emergere numerose altre posizioni di illegalità, riguardanti soggetti di nazionalità kosovara, che risultavano apparentemente assunti da due distinte imprese edili, ubicate in provincia di Treviso, i cui amministratori erano anche loro di nazionalità kosovara.
Le verifiche hanno permesso di appurare che le due società, fra il 2014 e gli inizi del 2017, hanno assunto 116 lavoratori, nella grande maggioranza dei casi di nazionalità kosovari, che si trovavano, al momento dell'assunzione, senza un impiego e prossimi alla presentazione dell'istanza del rinnovo del soggiorno.
L'attività in questione portava l'INPS ad acquisire una lunga serie di elementi oggetti e convergenti fra loro, che lo portavano a disconoscere tutti i rapporti di lavoro sottoscritti dalle imprese edili, facendo emergere gravi inadempienze di natura tributaria e contributiva.
Secondo le stime dell'INPS, dal solo punto di vista contributivo, l'attività in parola ha permesso un risparmio in erogazioni non dovute ai lavoratori per una cifra fra i 250.000 ed i 300.000 Euro.
Le Procure interessate alle indagini della Squadra Mobile di Udine sono state quelle di Udine, Bergamo, Ascoli Piceno, Trieste, Padova e Venezia.
I lavoratori segnalati hanno presentato le contrattualizzazioni in questione, al fine di documentare un lavoro, ovvero un reddito, necessario al riconoscimento dell’istanza di rinnovo/rilascio del soggiorno, domande che altrimenti non sarebbero state accolte, e che in seguito agli accertamenti di cui sopra, sono stati effettivamente respinte.