A marzo avevano messo a segno una ripina sulla G.V.T.
La Polizia di Stato di Trieste, coordinata dalla Procura della Repubblica giuliana, ha arrestato tre pregiudicati italiani e denunciato un quarto che, presentandosi come agenti della Guardia di Finanza, simulavano controlli a imprenditori, fermandoli nelle aree di sosta dell'autostrada per poi rapinarli del danaro di cui erano in possesso.
Nell'operazione sono state recuperate le casacche con la scritta Guardia di Finanza, un lampeggiante per autocivetta, due pistole perfette riproduzioni di quelle in uso alle forze di polizia, dei taser, tirapugni e guanti in lattice.
Era da tempo che i poliziotti della Squadra Mobile di Trieste svolgevano controlli in A/4, lungo l'arteria autostradale Brescia/Trieste, per contrastare il fenomeno delle rapine ad automobilisti. Il gruppo era in possesso di alcuni apparecchi gps, utilizzati per monitorare gli spostamenti delle vittime.
Durante le indagini, gli agenti avevano accertato che i falsi poliziotti viaggiavano con auto simili a quelle in uso alle forze dell'ordine e si presentavano alle vittime con distintivi fasulli per farsi poi consegnare denaro simulando controlli anti evasione fiscale.
Una volta in possesso delle banconote, i malviventi si allontanavano per poi dileguarsi con il denaro e le chiavi del veicolo dei malcapitati, minacciandoli con le pistole e percuotendoli.
Le azioni erano sempre compiute con il supporto di una vettura con complici a bordo che a distanza segnalavano l'arrivo di vere pattuglie della Polizia.
I malviventi avevano già colpito a Trieste i primi di marzo lungo la grande viabilità rapinando due imprenditori vicentini, fino all'ultimo episodio quando hanno trovato ad attenderli gli agenti della Squadra Mobile giuliana che hanno fermato i bergamaschi Palmiro Bonomelli 58enne, Mazzoleni Mauto 46enne e Chukrane Fuad 32enne, prluripregiudicati anche per gravi reati.
Perquisizioni domiciliari sono state compite con l'ausilio delle squadra Mobili di Bergamo e Brescia.