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Da Trieste parte un bacio contro il cyberbullismo.

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Oggi è stata presentata la campagna teatrale itinerante "Like - Storie di vita online"

Trieste, 22 marzo 2016 - Arriva alla Sala Tripcovich, la suggestiva rappresentazione teatrale "Like - Storie di vita online" sul delicato tema del cyberbullismo che va ad integrarsi con la campagna educativa itinerante "Una vita da social" alla sua 3^ edizione, e dove saranno coinvolti 700 studenti degli istituti superiori di tutta la Regione.

Ancora una volta la Polizia di Stato scende in campo insieme a Baci Perugina, con un solo grande obiettivo: "rendere la rete sempre più sicura per evitare che i gravissimi episodi di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto della rete", possano ripetersi.

L'obiettivo dello spettacolo, infatti, è quello di prevenire episodi di cyberbullismo, attraverso un'opera di responsabilizzazione in merito all'uso della "parola". La collaborazione con Baci Perugina ha dato vita infatti all'iniziativa #UNAPAROLAEUNBACIO che combatte le insidie del web sensibilizzandone l'utilizzo. #UNAPAROLAEUNBACIO è infatti anche l'hashtag col quale, nell'ambito della rappresentazione teatrale gli studenti potranno lanciare il loro messaggio d'amore contro il cyberbullismo.

Il tour teatrale farà tappa nelle principali città italiane e sarà a Trieste il 22 marzo presso la Sala Tripcovich Largo Città di Santos, 1 alle ore 9.30.

Lo spettacolo prende spunto da una drammatica vicenda di cronaca avvenuta a Roma il 20 novembre 2012, quando il quattordicenne Andrea, studente di liceo, si tolse la vita all'interno della propria abitazione. Solo in un secondo momento la famiglia scoprì che Andrea era stato vittima di pesanti attacchi alla sua persona tramite un social network e accusato di essere gay e conosciuto con l'appellativo "il ragazzo dai pantaloni rosa". "Like-Storie di vita online" vuole far riflettere gli studenti sull'importanza delle parole, sul loro peso e sul loro valore, facendo fortemente leva sulle emozioni.

In occasione dello spettacolo, Baci Perugina coinvolgerà i 700 studenti facendoli diventare interpreti di frasi che contengano un messaggio d'amore, trasformandoli in cartigli virtuali da far vivere sui social network. Questo per dimostrare che un uso positivo della rete è fondamentale e la sensibilizzazione diventa di primaria importanza.

Tramite l'hashtag #UNAPAROLAEUNBACIO da condividere sul canale ufficiale Facebook Baci Perugina (www.facebook.com/baci) e la pagina Facebook Una vita da social (www.facebook.com/unavitadasocial), i ragazzi delle scuole potranno postare le loro frasi e condividerne contenuti.

Inoltre, in occasione dell'incontro, sarà distribuito a tutti gli studenti un maxi-cartiglio dove poter scrivere il proprio personale messaggio d'amore contro il cyberbullismo. Al termine della rappresentazione, tutte le dediche saranno raccolte all'interno di un'urna e, tra queste, ne verranno estratte alcune da leggere per condividere insieme i messaggi d'amore dei nuovi e inediti "autori". L'obiettivo è quello di realizzare una grande scatola ad hoc i cui cioccolatini conterranno i cartigli col messaggio d'amore più bello e significativo, scelto da Baci Perugina, da regalare alla classe dello studente autore della frase.

"Baci Perugina, da sempre icona del messaggio d'amore - afferma Manuela Kron, Direttore Corporate Affairs del Gruppo Nestlé in Italia - è lieta di rinnovare la sua collaborazione con la Polizia di Stato e di essere parte attiva all'interno della campagna "Vita da Social". Vogliamo rendere partecipi i ragazzi di un grande messaggio d'amore contro gli atti e le parole offensive che circolano dentro la rete e che purtroppo non si arrestano al web ma sfociano in gravi episodi di bullismo".

"I giovani - afferma il Questore di Trieste, dott. Antonio Maiorano - sono una grande risorsa della nostra società, capaci di saper utilizzare con estrema rapidità le novità tecnologiche. Ma non sempre sanno contestualmente individuare anche i rischi che le novità contengono. Ecco la motivazione vera per cui la scuola, la famiglia e la Polizia di Stato con la sua specialità della Polizia Postale e delle Comunicazioni, in perfetta sinergia fra di loro si preoccupano di far rilevare i rischi insiti nella rete. La Polizia di Stato, da tempo impegnata sul fronte informatico, in tal modo adempie alla sua grande missione di prevenire i reati ovvero assicurare la corretta conoscenza degli strumenti informatici per garantire la convivenza civile".

"Con questo progetto - dichiara la dott.ssa Alessandra Belardini, Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni - invitiamo i ragazzi a riflettere sugli effetti delle azioni di prevaricazione e di violenza verbale operate sul web, specie se in danno di minori. Non solo le violenze sul web sfociano in veri e propri reati ma queste condotte producono anche un forte impatto emotivo le cui conseguenze possono essere gravissime. Allo stesso tempo - continua Alessandra Belardini - cerchiamo di essere vicini alle vittime fornendo una serie di indicazioni e consigli per acquisire maggiore consapevolezza e competenza. Gli studenti che incontriamo settimanalmente nelle nostre giornate per la legalità on line sono interessati, reattivi e dimostrano di avere acquisito maggiore maturità e coraggio anche nel rappresentare eventuali situazioni di disagio. Le statistiche evidenziano tutto questo.. Vogliamo continuare a lavorare a fianco delle famiglie e delle scuole per tutelare i minori sia dalle prevaricazioni che da ingannevoli lusinghe e adescamenti virtuali. Vogliamo essere sempre più presenti. Denunciate, anche in forma anonima, ricorrete agli spazi che la Polizia di Stato predispone per comunicare con voi giovani e con genitori e insegnanti (www.commissariatoonline.it; www.poliziadistato.it; Facebook.com unavitadasocial.) I nemici più duri da sconfiggere sono la solitudine e il silenzio. Entrambi giocano a favore dei bulli che poi, magari, più che cattivi sono ragazzi insicuri che basano sulla forza del gruppo e sul potere del "personaggio" che si sono costruiti in rete la loro malvagità. Usciamo dal silenzio e dalla solitudine. Siamo certi che questa campagna di sensibilizzazione nazionale rafforzerà la catena di protezione anche verso i più giovani internauti".

A Trieste, durante quest'anno scolastico, sono più che raddoppiati rispetto al precedente gli studenti raggiunti dalle campagne di formazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni sull'uso corretto dei social network e sui rischi della rete. Tutto ciò è possibile anche grazie alla partnership con l'Ufficio Scolastico Regionale e con i Dirigenti delle istituzioni scolastiche, sempre più sensibili all'argomento.

Il cyberbullismo si può attuare attraverso furti di identità o video registrati all'insaputa del malcapitato e poi caricati sul web; o ancora con messaggi online violenti e volgari, finalizzati ad offendere e denigrare la vittima; con la pubblicazione di informazioni personali o comunque imbarazzanti su un'altra persona. Si pensi inoltre all'indebita raccolta e diffusione di immagini e informazioni riguardanti la vita privata di una persona (art. 615 bis c.p.), all'ingiuria (art. 594 c.p.), alle pubblicazioni oscene (art. 528 c.p.) o alla pornografia minorile (art. 600 ter c.p.).

Nel 2015 il Ministero della Pubblica Istruzione, per arginare il fenomeno del bullismo e cyberbullismo, ha pubblicato le nuove linee guida che prevedono tra l'altro interventi mirati alla prevenzione del fenomeno attraverso incontri educativi di "web sicuro" con i ragazzi e la formazione degli insegnanti.

Ed è proprio mediante la virtuosa partnership con l'Ufficio Scolastico Regionale sarà possibile, anche nel prossimo futuro, organizzare ulteriori eventi e progetti per estendere la formazione anche ai docenti ed ai genitori per formare non solo i fruitori, ma anche i formatori.


22/03/2016

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