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Inseguimento in periferia ieri pomeriggio e arresto di un cittadino croato

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Intervento del personale della locale Polizia di frontiera marittima su segnalazione di un operatore della Squadra Volante libero dal servizio

Dopo un inseguimento lungo la Grande viabilità triestina e conclusosi in via Rio Primario, nei pressi dei depositi costieri, ieri pomeriggio personale della locale Polizia di frontiera marittima ha fermato un'autovettura Fiat Punto, con targa tedesca, con a bordo una coppia di cittadini croati, P.M.C. e A.S., entrambi nati nel 1984 a Torino. Poco prima, nel rione di Roiano, i due erano stati notati aggirarsi con fare sospetto da un operatore della Squadra Volante della locale Questura libero dal servizio, che li aveva già identificati qualche giorno fa nell'ambito del controllo istituzionale del territorio. I due, già noti alle forze dell'ordine per una serie di reati di natura predatoria, salivano a bordo dell'autovettura e, per evitare che si allontanassero, l'operatore si qualificava. A questo punto l'uomo, P.M.C., accendeva il motore, usciva dal parcheggio e cercava di investire il poliziotto che riusciva a scansare con un balzo il mezzo. Prontamente egli ha telefonato al 113 comunicando l'episodio e la sala operativa della Questura ha informato gli equipaggi della Polizia di Stato presenti sul territorio. In largo Irneri una pattuglia della locale Polizia di frontiera marittima ha notato la Fiat Punto dirigersi verso la periferia cittadina e, non appena gli operatori hanno cercato di fermarla per identificare gli occupanti, questi hanno imboccato a elevata velocità la Grande viabilità triestina per finire poco dopo la loro corsa nei pressi dei depositi costieri, nel rione di Valmaura.

Dagli accertamenti nella banca dati è emerso che l'uomo era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Milano dovendo espiare tre mesi e 18 giorni di reclusione per il reato di resistenza, episodio accaduto nel dicembre 2012 a Parabiago, in provincia di Milano.

La donna, invece, che aveva numerosi alias, era destinataria di un ordine di sospensione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Modena.

I due sono stati perquisiti, come l'autovettura, dove sono stati rinvenuti numerosi oggetti atto allo scasso, mentre nella borsetta a tracolla della donna è stato trovato un cacciavite. Il tutto è stato successivamente sequestrato.

Dopo le formalità di rito, l'uomo è stato arrestato e associato presso la locale Casa circondariale per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e per il possesso di oggetti atti allo scasso, mentre la donna è stata denunciata per il possesso ingiustificato del cacciavite.


17/04/2014

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