Aria di Jamaica in Questura già in vista della regata velica Barcolana
Le gigantografie del fotoreporter triestino Gabriele Crozzoli che esaltano la Jamaica, perla delle Grandi Antille, piccola isola scoperta da Cristoforo Colombo nel 1494 e divenuta indipendente nel 1962, animeranno i locali della Questura di Trieste nell'ambito della mostra denominata "One love - Veleggiata fotografica a ritmo di reggae, tra mangrovie, coccodrilli e acque cristalline", proseguendo di fatto lungo quella strada che porta a una costante apertura di questo luogo alla cittadinanza e che, in questo caso, sarà preparatoria al vero e proprio evento per la città rappresentato dalla "Barcolana", la regata velica più affollata del Mediterraneo, che animerà il golfo giuliano il prossimo 13 ottobre.
L'inaugurazione della mostra avverrà alle ore 11.00 di domenica 29 settembre alla presenza del Questore Giuseppe Padulano e di illustri ospiti.
Crozzoli esporrà le proprie fotografie, che sono state realizzate nel corso del recente reportage organizzato da Press Tours, creando un percorso cromatico a tema (la natura, il mare, le cascate, la musica, le persone e le architetture) che rispecchia quello che è lo spirito della Jamaica in tutte le sue sfaccettature.
L'esposizione, che resterà aperta al pubblico fino al 20 ottobre con orario 9-19, festivi compresi, si svilupperà nell'atrio principale e lungo la scala reale di una Questura sempre più "aperta" alla città, apertura che sta alla base della filosofia che sottende l'attività quotidiana svolta dagli operatori della Polizia di Stato fra la gente e per la gente. Mostre, concerti, presentazioni di libri: partecipazione e condivisione, appunto, per rafforzare quel necessario legame che deve esistere fra le istituzioni in genere e i cittadini.
Tornando all'esposizione, molte delle gigantografie sono state scattate nella regione del Negril, una delle più lussureggianti della Jamaica, un luogo incantato in cui la bellezza dei luoghi si fonde con una natura esagerata, come solo nei paradisi della terra possiamo incontrare, e dove Crozzoli ha saputo cogliere l'attimo, il pathos sottile che lega la terra all'uomo, un filo sottile ma mai invisibile al suo sguardo.
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