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La Polizia di Stato ha ricordato Palatucci nella Giornata della memoria

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Deposta una corona alla lapide che ricorda la sua prigionia al Coroneo

Alla presenza del Vice Prefetto Vicario Rinaldo Argentieri, del Vice Questore Vicario Lorenzo Pillinini, del Commissario Antonio Marrone della locale Polizia penitenziaria e di altre autorità amministrative, militari e civili, questa mattina è stata deposta una corona alla lapide che ricorda la prigionia nella struttura triestina di Giovanni Palatucci, ultimo Questore italiano di Fiume, "Giusto tra le Nazioni", "Servo di Dio" e "Medaglia d'oro al Merito Civile". Il Cappellano provinciale della Polizia di Stato, don Paolo Rakic, ha benedetto la lapide e la corona ricordando la figura di Palatucci.

Nato in provincia di Avellino nel 1909, egli frequentò il 14.o corso per Vice Commissario di Pubblica Sicurezza e fu assegnato alla Questura di Genova. A partire dalla promulgazione delle leggi razziali del

1938, egli, in servizio presso l'Ufficio Stranieri della Questura di Fiume, divenne il protettore in particolare degli ebrei, con la cui comunità fiumana

intratteneva cordiali rapporti di stima e di amicizia. Egli salvò la vita a più di 5 mila ebrei, avviandoli a un campo di raccolta in provincia di Salerno dove era Vescovo uno zio, che li prese sotto la propria protezione.

Il precipitare degli eventi dopo l'8 settembre 1943 fecero sì che Giovanni Palatucci rimanesse da solo a reggere la Questura di Fiume e un anno dopo fu arrestato dalla Gestapo e condannato a morte, ma la pena gli fu commutata nel carcere a vita. Trascorse due giorni nella struttura di Trieste e da lì fu tradotto nel campo di sterminio di Dachau, dove mori il 10 febbraio 1945, all'età di neanche 36 anni.

Giova ricordare che il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

Iniziate giovedì e culminate con l'odierna cerimonia solenne nella Risiera di San Sabba, le manifestazioni in città connesse con il Giorno della Memoria (conferenze, dibattiti, mostre, proiezioni, recital e iniziative riservate alle scuole), si concluderanno giovedì prossimo, giornata in cui proprio all'interno del monumento nazionale della Risiera sarà inaugurata una mostra che resterà aperta fino al prossimo 2 giugno e che ricostruirà la vicenda del processo contro i crimini compiutivi all'interno, processo che è stato celebrato presso il locale Tribunale nel 1976 e che ebbe risonanza nazionale e internazionale.


27/01/2013

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