DALLA POLIZIA DI FRONTIERA DI TRIESTE E DAL NOAVA DEL CORPO FORESTALE REGIONALE
Alle prime luci dell'alba, durante un controllo congiunto della Polizia di Frontiera e del Corpo forestale regionale, venivano intercettati a Fernetti un furgone e un'autovettura con a bordo 25 cuccioli di cane di diverse razze. Entrambi i veicoli non erano adeguatamente coibentati e non dotati del previsto apparato di ventilazione. I cuccioli viaggiavano in condizioni precarie senza cibo e acqua, all'interno di gabbie di misura non idonea in relazione al numero e alla grandezza degli animali, fra bagagli e taniche di carburante. Alcuni di essi erano addirittura impossibilitati ad effettuare qualsiasi movimento, risultando di fatto "incastrati" nel trasportino. Nell'immediatezza gli uomini della Polizia di Frontiera constatavano che diversi cuccioli erano privi di microchip e che tutti erano privi di documentazione sanitaria idonea. Interveniva sul posto il veterinario della locale Azienda sanitaria che accertava le precarie condizioni igienico-sanitarie e l'effettivo stato di sofferenza dei cuccioli sottoposti ad un lungo viaggio in condizioni di particolare disagio. Rilevava, inoltre, che molti cuccioli erano al di sotto dell'età idonea per il trasporto; molti non erano stati sottoposti alla prescritta vaccinazione antirabbica e, infine, quasi tutti erano privi del passaporto di viaggio. I cuccioli di varie razze, fra le quali chihuahua, maltese, labrador, yorkshire, akita, bovaro bernese, bulldog e cavalier king charles, sono stati sottoposti a sequestro sanitario per le verifiche e le cure che si renderanno necessarie. Sei cittadini ungheresi, di cui due donne, sono stati denunciati alla locale Autorità Giudiziaria per il reato di maltrattamento agli animali, così come previsto dall'articolo 544 ter del codice penale.Già l'anno scorso erano stati complessivamente intercettati, in entrata Stato, 70 cuccioli di cane di varie razze provenienti dall'Ungheria e dalla Slovacchia. In tutti i casi gli animali erano privi dei requisiti idonei (vaccinazioni, età minima, microchip) per il trasporto e la vendita in Italia, nonché il più delle volte trasportati in condizioni di sofferenza. In tale occasione le autorità comunali hanno apprezzato molto l'impegno profuso dal personale della Polizia di Frontiera, assegnando loro il premio "I buoni della strada".