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La Polizia di Stato ritrova il lauto bottino rubato dalla colf

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Questura

Nel mese di ottobre una facoltosa famiglia che da tempo abita a Trieste mentre si trovava fuori città ha subito un furto di ingente valore all’interno della propria abitazione situata in zona esclusiva di Trieste. La refurtiva comprendeva innumerevoli oggetti di valore tra cui dipinti di artisti di fama quali Veronesi e Picasso, nonché oggetti antichi di interesse storico.

Oltre numerosi indumenti ed accessori di importanti griffe in casa si trovavano anche monili di particolare valore e due pistole regolarmente detenute, infine un’ingente somma di denaro  in contanti pari ad oltre 100.000€. Contro il rischio di intrusioni furtive era stato installato un sofisticato sistema di allarme abbinato a tre diverse cassaforti. Tuttavia, ogni cautela adoperata si era rivelata vana in quanto i ladri approfittando di una momentanea disattivazione dell’impianto, apparentemente scollegato per evitare che la bora lo facesse entrare in funzione, erano riusciti ad accedere all’interno, facendo incetta di quanto trovato.

Lo scenario tratteggiato ben poteva lumeggiare i contorni di uno dei tristemente noti raid predatori di cui rimangono vittime sfortunati cittadini di ogni estrazione. Tuttavia, la meticolosa osservazione dei particolari ha consentito agli agenti della Squadra Mobile di costruire pezzo dopo pezzo ogni tassello.

Gli investigatori della Polizia coordinati dalla locale Procura della Repubblica hanno presto fatto luce su una vicenda in cui ogni particolare confluiva verso gli abituali frequentatori della casa. Dopo pochi mesi di indagini gli agenti della Squadra Mobile giuliana, su delega del Pm procedente, si sono presentati a casa della persona che dopo un attento esame risultava tra i maggiori sospettati: la colf. I poliziotti dopo aver perquisito un garage nella disponibilità di C. I. 50enne di nazionalità italiana, insospettabile governante, hanno trovato l’intero bottino e smascherato la ladra che in un primo momento aveva fornito aiuto agli investigatori a ricostruire la vicenda. La donna dovrà ora rispondere di furto aggravato davanti alla Autorità giudiziaria.


01/12/2016

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