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Smascherati centri massaggi cinesi a luci rosse

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Cina

Attività svolta dal personale della sezione "Criminalità diffusa, extracomunitaria e prostituzione" della Squadra Mobile

L’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica diretta dal dr. Antonio De Nicolo, ha consentito di acclarare come in un centro massaggio gestito da cittadini di nazionalità cinese, sito in questo centro cittadino, venisse praticata l’attività di meretricio da parte di giovani massaggiatrici orientali.

Le investigazioni, dirette dal P.M. titolare del fascicolo processuale dr. Federico Frezza ed esperite da personale della sezione “Criminalità diffusa, extracomunitaria e prostituzione” della Squadra Mobile del capoluogo giuliano, trae origine dalla necessità di contrastare il fenomeno criminale dello sfruttamento della prostituzione di donne di nazionalità cinese da parte di connazionali attraverso l’impiego delle stesse all’interno di centri massaggi.   Come già emerso in precedenti attività di indagine sul medesimo contesto criminale, le ragazze, che sono costrette a lavorare ininterrottamente dalle 8 alle 23, non percepiscono, infatti, nemmeno in minima parte, il guadagno per la loro attività; le stesse vengono, inoltre, smistate da una città all’altra, da un centro all’altro senza mai avere voce in capitolo, stante il loro stato di clandestinità ed il loro debito con chi le ha fatte arrivare illegalmente in Italia. In altri termini, le indagini mirano ad andare in soccorso delle vittime di tale indegno sfruttamento, che assomiglia non poco ad una sorta di schiavitù, sia pure a tempo, cioè fino all’estinzione del debito.

È così che, dagli inizi del corrente mese di luglio, gli agenti della Polizia di Stato hanno dato luogo a svariati servizi di osservazione, supportati anche da telecamere installate all’interno di un centro massaggi, gestito da cittadini cinesi accertando come le giovani massaggiatrici, previo pagamento del corrispettivo, oltre a massaggi corporali, offrissero ai clienti anche pratiche sessuali consistenti nella masturbazione ed, in alcuni casi, nella consumazione di rapporti sessuali completi.  

Sulla scorta degli elementi acquisiti, il P.M. titolare dell’indagine ha iscritto nel registro degli indagati, per il reato di agevolazione e/o favoreggiamento della prostituzione, la cittadina cinese Y.Y., classe ’82, titolare del Centro Massaggi, emettendo a suo carico, nonché nei confronti delle due connazionali impiegate nel menzionato Centro, un decreto di perquisizione personale e locale che è stato eseguito nella giornata di ieri 28 luglio presso due centri massaggi riferibili a Y.Y., nonché presso l’abitazione della donna, ove erano ospitate anche le due massaggiatrici.

All’esito dell’attività delegata dalla procedente Autorità Giudiziaria, oltre all’individuazione di un’ulteriore cittadina cinese dedita alla prostituzione all’interno di uno dei due centri massaggi perquisiti ubicati in questa via Rapicio e via Margherita, è stata rinvenuta nella camera da letto in uso a Y.Y. un’ingente somma di danaro in contanti, verosimilmente provento dell’attività di prostituzione, ammontante ad oltre € 40.000,00 che è stata sottoposta a sequestro così come l’intero appartamento.

Si è proceduto, inoltre, al sequestro del Centro Massaggi oggetto di monitoraggio.

Y.Y., unitamente al proprio coniuge J.H. classe ’77, dovrà, altresì, rispondere della violazione al Testo Unico dell’Immigrazione per aver favorito la permanenza nel territorio dello Stato di due delle tre massaggiatrici risultate prive dei requisiti per l’ingresso e la permanenza in Italia.


29/07/2021

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