Giovanni Palatucci sarà commemorato nella mattinata del prossimo 8 febbraio
Ricorre oggi il Giorno della Memoria, ricorrenza istituita con la legge 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati, come Giovanni Palatucci, ultimo Questore italiano di Fiume, “Giusto tra le Nazioni”, “Servo di Dio” e “Medaglia d’oro al Merito Civile”.
I vigenti protocolli sanitari antipandemici hanno condizionato lo svolgimento di importanti momenti commemorativi. A Trieste, alla Risiera di San Sabba, comunque, alle ore 11, si terrà la consueta solenne cerimonia con la deposizione di corone d’alloro e la celebrazione dei riti religiosi cattolico, ebraico, evangelico, serbo-ortodosso e greco-ortodosso.
La Questura commemorerà Giovanni Palatucci nella mattinata dell’8 febbraio prossimo.
Nato in provincia di Avellino nel 1909, a partire dalla promulgazione delle leggi razziali del 1938, egli, in servizio presso l’Ufficio Stranieri della Questura di Fiume, divenne il protettore in particolare degli ebrei, con la cui comunità fiumana intratteneva cordiali rapporti di stima e di amicizia. Salvò la vita a più di 5 mila ebrei, avviandoli a un campo di raccolta in provincia di Salerno dove era Vescovo uno zio, che li prese sotto la propria protezione.
Il precipitare degli eventi dopo l’8 settembre 1943 fecero sì che Giovanni Palatucci rimanesse da solo a reggere la Questura di Fiume e un anno dopo fu arrestato dalla Gestapo e condannato a morte, ma la pena gli fu commutata nel carcere a vita. Trascorse due giorni nella struttura di Trieste e da lì fu tradotto nel campo di sterminio di Dachau, dove mori il 10 febbraio 1945, all’età di neanche 36 anni.