L'indagine è la prosecuzione di quella denominata "Bronx" che nel settembre 2018 aveva portato all'arresto di alcuni richiedenti asilo
L’operazione, diretta dalla Procura della Repubblica di Trieste, è stata condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Trieste e dal Servizio Centrale Operativo di Roma, con il supporto operativo della Squadra Mobile di Gorizia. Sono stati impegnati oltre 60 agenti della Polizia di Stato, operatori della Polizia Scientifica e le unità cinofile della Guardia di Finanza di Trieste.
I soggetti tratti in arresto sono cittadini iracheni, afghani e 1 bengalese, quest’ultimo residente a Monfalcone, tutti titolari di permesso di soggiorno. Oltre ai sei, sono ancora ricercati ulteriori 3 indagati.
L’indagine è sostanzialmente la prosecuzione di quella denominata “Bronx”, che nel settembre del 2018, aveva portato all’arresto di alcuni richiedenti asilo, indagati per spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone di via Sant’Anastasio e di Piazza Libertà.
Dopo tale operazione a contrasto dello spaccio di stupefacenti, gli ulteriori servizi svolti hanno consentito di verificare come l’attività criminale abbia preso piede all’interno delle mura del c.d. Silos, lontano da occhi indiscreti e soprattutto dai servizi di osservazione degli investigatori.
Tuttavia lo spostamento della centrale di spaccio all’interno della fatiscente struttura ha, inevitabilmente, comportato un continuo via vai di spacciatori e di tossicodipendenti nella zona.
Per scongiurare il pericolo che si creasse una “zona franca”, a seguito di un sequestro di eroina e hashish a carico di alcuni minorenni che avevano acquistato la droga all’interno dell’edificio abbandonato, si dava avvio, dallo scorso mese di ottobre, ad una articolata attività investigativa, resa ancor più complessa a causa del difficile accesso nella struttura.
Gli acquirenti, in ragione della tipologia di stupefacente da comprare, individuavano i vari pusher che smerciavano in differenti aree del sito.
Tra gli indagati maggiormente attivi, due cittadini iracheni, i quali oltre ad occuparsi personalmente della cessione, soprattutto di eroina, si prodigavano per far giungere a Trieste i vari carichi di narcotico, avvalendosi dell’ausilio di connazionali compiacenti o di tossicodipendenti; in tale contesto, lo scorso 23 novembre, a riscontro dei servizi in atto, era stata tratta in arresto una giovane donna irachena, in stato interessante, la quale, appena giunta in stazione proveniente da Venezia, era stata trovata in possesso di circa 60 grammi di eroina destinata allo smercio.
L’indagine, supportata da numerosi servizi di osservazione, sistemi di video sorveglianza e con l’impiego di specialisti in servizi sotto copertura inviati dal Servizio Centrale Operativo di Roma, ha permesso di riscontrare 33 cessioni di eroina, hashish e marijuana, venduta anche a minori, iniziati al consumo di stupefacenti.
Durante la perquisizione del sito sono state rinvenute anche 26 dosi tra cocaina e hashish pronte per lo smercio e la somma di oltre 1000 € in contante nella disponibilità di ulteriori tre stranieri, i quali sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Trieste.
All’esito delle operazioni la struttura è stata sottoposta a sequestro ed affidata in giudiziale custodia alla società proprietaria.
Infine, verranno denunciati per il reato di invasione di edifici 15 cittadini stranieri ed una italiana, i quali occupavano senza titolo l’immobile.