Nata il 24 giugno 1907, la Polizia Ferroviaria da allora è l’organo di Pubblica Sicurezza naturalmente deputato alla prevenzione e repressione dei reati in ambito ferroviario
Si è svolta ieri mattina a Roma, presso la Scuola Superiore di Polizia, la cerimonia celebrativa del 110° anniversario della fondazione della Polizia Ferroviaria.
“Centodieci anni insieme” il titolo della manifestazione che ha ripercorso le tappe fondamentali della storia della Specialità, dal 1907 ai nostri giorni.
Passato, presente e futuro raccontati dagli interventi del Capo della Polizia, Direttore Generale della P.S. Prefetto Franco Gabrielli, dell’Ing. Renato Mazzoncini, AD delle FS Italiane S.p.A., dell’Ing. Luigi Cantamessa, Direttore della Fondazione FS Italiane e del Dr. Armando Nanei, Direttore del Servizio Polizia Ferroviaria.
L’evento, preceduto dalla deposizione di una corona presso il Sacrario della Scuola, ha costituito anche un momento per ricordare il sacrificio dei tanti operatori della Polizia Ferroviaria caduti nell’adempimento del dovere.
Anche nella nostra regione, a Gemona del Friuli il 1 settembre 1966 e a Tarvisio il 1 dicembre 200,1 hanno perso la vita due poliziotti nell’adempimento del dovere, rispettivamente il maresciallo Moretto Mario, investito da un’autovettura mentre si stava adoperando per salvare una famiglia incastrata tra le lamiere della propria auto coinvolta in un precedente incidente stradale, e l’Agente Scelto Spizzo Stefano, folgorato da una scarica elettrica mentre effettuava un controllo anticlandestini all’interno dello scalo ferroviario di Tarvisio.
Nata il 24 giugno 1907, a seguito dell’istituzione dei Commissariati di P.S. presso le Direzioni Compartimentali delle Ferrovie dello Stato con provvedimento di Giovanni Giolitti, all’epoca Ministro dell’Interno, la Polizia Ferroviaria da allora è l’organo di Pubblica Sicurezza naturalmente deputato alla prevenzione e repressione dei reati in ambito ferroviario.
La Specialità garantisce la sicurezza di tutti coloro che si muovono in treno o frequentano, a vario titolo, le stazioni: attualmente oltre 3 milioni e mezzo di persone, in un settore nevralgico della mobilità del Paese che vede circolare quotidianamente più di 9.000 convogli su oltre 16.000 Km di linea ferrata. Oltre 2.500 le stazioni presenti sul territorio nazionale.
La quotidianità della Polizia Ferroviaria è fatta di prevenzione e contrasto ai fenomeni delittuosi in ambito ferroviario. I dati statistici su scala nazionale parlano di un calo significativo dei principali reati: -27% furti, -37% rapine, -5% aggressioni, -47% furti rame, -9% danneggiamenti. Nel territorio del Friuli Venezia Giulia significativa è stata la diminuzione delle aggressioni, -54%.
Ma la Polizia Ferroviaria offre allo stesso tempo vicinanza e sostegno a chi è in difficoltà: migliaia le persone scomparse rintracciate ogni anno, in particolare minori; decine le vite salvate, di aspiranti suicidi o di persone colte da malore; elevata l’attenzione verso il fenomeno dei migranti; grande la prossimità alle persone emarginate o in stato di bisogno.
Grande anche l’investimento strategico fatto dalla Specialità sul fronte delle tecnologie a supporto dell’attività operativa, grazie anche alla recente distribuzione alle pattuglie di smartphone di ultima generazione, forniti anche di rilevatori termici e telecamere con visione notturna e in grado di accedere direttamente alle banche dati di polizia, oltre che di trasmettere dati e immagini in tempo reale alle sale operative. Queste sono state dotate di modernissimi software che consentono anche la geolocalizzazione delle pattuglie, per coordinarne al meglio gli interventi.
Alla celebrazione dei 110 anni della Specialità effettuata ieri a livello centrale ne seguiranno altre nel corso dell’anno su tutto il territorio nazionale, proprio in un’ottica di prossimità e vicinanza ai cittadini/utenti. Anche a Trieste e in altri centri del Friuli Venezia Giulia sono in programma iniziative celebrative di 110 anni di lavoro e di impegno della Polizia Ferroviaria.