Si tratta di un richiedente asilo, gravato da precedenti per rapina impropria e maltrattamenti in famiglia
Erano le 22.30 circa dell'altro ieri, quando personale dell’U.P.G.S.P. in servizio di Volante, transitando per questa via della Scalinata, notava in lontananza tre ragazze che attiravano l’attenzione degli operatori chiedendo aiuto e indicando la presenza sul posto di una quarta giovane riversa a terra, in evidente stato di shock, con visibile ferita al ginocchio e numerose ecchimosi sul viso.
La stessa, studentessa di Trieste, riferiva al personale operante di essere tornata in questo centro dopo uno stage - studio tenutosi in una vicina località, in serata. Mentre era ancora a bordo dell’autobus, nei pressi della locale stazione ferroviaria, notava un uomo riverso a terra e, scesa, dal mezzo, si dirigeva immediatamente presso l’individuo con l’intento di prestargli soccorso; tale soggetto le chiedeva aiuto, pregandola di accompagnarlo. I due, pertanto, si dirigevano presso un’area della menzionata stazione dove sono presenti vagoni in disuso.
Improvvisamente l’atteggiamento dell’uomo cambiava radicalmente, rivelando le sue reali intenzioni; lo stesso, trascinata la vittima dentro il bagno di una delle carrozze, prima frugava nella sua borsetta e si impossessava delle poche decine di euro rinvenute, poi la costringeva a bere da una bottiglia di whisky al fine di vincerne la strenua resistenza, e, colpitala ripetutamente, cercava la consumazione dell’atto sessuale. Ultimata la violenza, la ragazza riusciva ad allontanarsi seguita dall’aggressore.
Dopo avere chiesto aiuto ad alcuni passanti, la giovane saliva su un autobus, allontanandosi dalla zona; soccorsa, veniva raggiunta dal personale operante.
Nel frattempo venivano diramate le ricerche e la descrizione del sospetto che veniva immediatamente notato e rintracciato a poca distanza del luogo della violenza da una pattuglia in servizio investigativo del Commissariato di Opicina, che provvedeva a fermarlo.
Scattavano, pertanto, una serie di accertamenti e riscontri svolti anche dal personale della Squadra Mobile nel frattempo intervenuto, che ha provveduto a formalizzare le dichiarazioni della minore, presso l’Ospedale Burlo, dove era stata ricoverata e sottoposta al protocollo per le violenze.
Dopo la ricostruzione dei fatti, sentiti i testimoni, si provvedeva a trarre in arresto l’indagato, identificato in MEKAIL Govand, nato in Iraq nel 1991, richiedente asilo, gravato da precedenti di polizia per rapina impropria e maltrattamenti in famiglia.
L’arrestato, dopo le incombenze di rito, è stato associato presso la locale casa circondariale a disposizione della Procura della Repubblica di Trieste che coordina le indagini.
La vittima, al momento ancora sotto shock, presenta tumefazioni ed ecchimosi in varie parti del corpo, nonché segni di morsi a dimostrazione della brutalità con la quale è stata aggredita.