Primo provvedimento in provincia di Treviso per atti persecutori
Era stato già denunciato per stalking lo scorso settembre e il Giudice aveva disposto nei suoi confronti il divieto di avvicinarsi alla donna. A denunciarlo una quarantenne di origine cingalese, sua connazionale, di cui l'uomo da un po' di tempo aveva perso la testa.
Nonostante il divieto disposto dal Giudice, la sera di Natale l'uomo è tornato alla carica. Con un coltello si è presentato sotto casa della vittima minacciando di tagliarle la gola.
Per questo motivo il Gip del Tribunale di Treviso ha disposto per il 45enne cingalese gli arresti domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico.
La donna che lavora come badante, sposata nel suo paese d'origine, ha sempre respinto le avances dell'uomo ma quest'ultimo con insistenti appostamenti, lettere, minacce di morte e aggressioni fisiche ha costretto la vittima a rivolgersi di nuovo alla Polizia.
Il 25 dicembre l'ultimo episodio di violenza.
Per evitare un ulteriore aggravarsi della situazione è stata applicata la misura del braccialetto elettronico all'uomo.
Si tratta del primo provvedimento di questo tipo in provincia di Treviso per il reato di atti persecutori, fenomeno questo costantemente monitorato dalla Polizia di Stato.
Infatti, nel 2015 la Questura di Treviso ha denunciato 13 persone per stalking ed emesso 30 provvedimenti di ammonimento.