San Michele Arcangelo

Ringrazio il Vescovo S.E. Monsignor Gianfranco Agostino Gardin per la pastorale benedizione.

Ringrazio il Prefetto, il Signor Sindaco di Treviso e i Sindaci presenti, tutte le Autorità convenute, l’ANPS, le Signore e i Signori, i cari amici, il personale tutto.

Ringrazio anche Mons. Giorgio Marcuzzo, Parroco della Cattedrale di Treviso, per averci ospitato.

Anche quest’anno, la Polizia di Stato si ritrova, ferma ed incrollabile nella fede, stretta alle Istituzioni e, ancor più alla comunità dei cittadini, a celebrare la figura del proprio Celeste Patrono, San Michele Arcangelo, monumento della Cristianità, Araldo della fede e Soldato di Gesù Cristo, punto eccelso di riferimento per chi, come i Poliziotti, ha deciso di dedicare la propria operosità terrena al prossimo … alla difesa del prossimo e della legalità.

Devo confessare che la ricorrenza odierna, benché da me vissuta numerose volte, ciascuna sicuramente con rinnovata fede, ha ancora la forte solennità che coinvolge lo spirito,….. direi l’anima del poliziotto, quale io sono, che ha giurato fedeltà alle istituzioni democratiche; ma lo ha fatto, quel giorno, al sicuro da indugi, tentennamenti, paure, per incondizionata dedizione alla collettività e…….anche, con la serenità che il nostro celeste patrono, San Michele Arcangelo, riesce ad infondere in chi, poliziotto o no, si affida al suo abbraccio paterno, frutto dell’amore incondizionato di Dio per il Creato.

Ecco, questo penso sia il senso più vero della fede che la Polizia di Stato nutre per il …..soldato dell’Altissimo, per il Comandante delle Legioni celesti che il cielo ha posto, nel firmamento dell’eternità, a guardia dagli assalti del maligno, inerte al cospetto di dio quanto insidioso, tentatore e subdolo in terra.

Ed è proprio questo parallelismo, tra l’altissimo presidio divino che si oppone alle tenebre, e la quotidiana opera dei……figli…..lasciatemi chiamarli così…..della Polizia di Stato, a rendere granitica la fede che ognuno di noi, …..tutti noi, ripone nell’eletta figura dell’Arcangelo e …..beh, così, tanto per dirla in parole povere, questo ci rasserena, ci rassicura, rinvigorisce il nostro afflato incrollabile per …..gli altri, per la collettività, per il Paese, per le istituzioni che lo governano e lo servono, in una quotidianità senza sosta e, anche per questo, esaltante ed appagante perché resa al bene comune.

Sono, queste, le sensazioni che, come dicevo prima…..ogni volta, pervadono il mio cuore allorché mi accosto a questa solenne celebrazione, allorché avverto la medesima …..pace interiore e …..certamente…..gioia incontenibile, che può avvertire il figlio che ritrova l’unità familiare, la sua famiglia, al cospetto del padre, affettuoso e premuroso come il nostro padre celeste, come San Michele Arcangelo.

Per questo, ancora una volta fiduciosi e rasserenati nella pienezza della fede, i poliziotti trevigiani, oggi, rinnovano l’anelito di amore paterno, ancor più …..di perdono divino, confidando nelle amorevoli braccia, possenti come il cielo e …..terrene come quelle di un padre, pronte a cingere in un solo ed assoluto abbraccio, essi stessi e le loro amate e pazienti famiglie, i propri cari ed i propri amici ma, anche e soprattutto, i martiri; …..i martiri, …..coloro che, senza esitazioni, solo per servire il prossimo, non hanno rifiutato il supremo dei sacrifici …..l’olocausto di sé, sicuri del perdono divino e della risurrezione in Cristo.

Viva la Polizia di Stato, viva il suo celeste patrono …..San Michele Arcangelo.