La Polizia di Stato a Trento questa mattina ha dato esecuzione a provvedimenti di fermo emessi dalla Procura Distrettuale di Trento, in relazione ad un’associazione per delinquere dedita a furti tramite esplosione di apparecchiature bancomat.
La Squadra Mobile di Trento, con la collaborazione della Squadra Mobile di Venezia, di unità cinofile della Questura di Bologna, di artificieri della Questura di Bolzano, e di personale del Reparto Mobile di Padova, ha eseguito i fermi di quattro persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata a commettere più delitti contro il patrimonio, e segnatamente, ma non soltanto, furti, a seguito di deflagrazioni, presso sportelli ATM di filiali bancarie, furti di veicoli, tramite cui, sovente, porre in essere i furti precedentemente esposti, furti in danno di esercizi commerciali, furti su autoveicoli in sosta, nonché di associazione per delinquere finalizzata alla fabbricazione illegale, alla detenzione illegale ed al porto illegale in luogo pubblico di esplosivi, per mezzo dei quali porre in essere i furti presso sportelli ATM di filiali bancarie, ed inoltre di vari, singoli, episodi delittuosi, tra i quali:
- l’esplosione dell’apparecchiatura bancomat della “Cassa di Trento”, filiale di questa via Argentario nr. 13 (situata nel sobborgo collinare di Cognola), avvenuta alle
3.20 dell’8 gennaio 2023, allorquando, a seguito della citata esplosione, ignoti travisati asportavano la somma di 57.200€;
- il tentativo di effrazione dell’apparecchiatura bancomat della “Cassa di Trento”, filiale di Volano (TN), avvenuto il 27 gennaio 2023;
- il tentativo di effrazione dell’apparecchiatura bancomat della “Cassa Rurale
Alta Valsugana”, filiale di Bosentino (TN), avvenuto il 1° febbraio 2023;
- l’esplosione dell’apparecchiatura bancomat della “Cassa di Trento”, filiale di questa via della Posta (situata nel sobborgo collinare di Cadine), avvenuta la notte del 4 febbraio 2023, allorquando, a seguito della citata esplosione, i malfattori non riuscirono, comunque, ad asportare le banconote;
- il tentativo di effrazione dell’apparecchiatura bancomat della “Cassa Rurale
Alto Garda e Rovereto”, filiale di Pomarolo (TN), avvenuto il 27 gennaio 2023;
- il fallito tentativo di effrazione dell’apparecchiatura bancomat della “Cassa Rurale Alto Garda e Rovereto”, filiale di Besagno, comune di Mori(TN), avvenuto il 9 marzo 2023, allorquando fu tratto in arresto, in flagranza di reato, uno degli odierni fermati, trovato in possesso di una “marmotta”, noto dispositivo metallico che viene tipicamente utilizzato per far deflagrare gli sportelli bancari, alla cui estremità era posizionato del materiale esplodente del peso di 216 grammi, così come accertato da artificieri della Questura di Bolzano; nonché di innumerevoli altri furti di diverso genere, quali i furti sui veicoli o le
“spaccate” agli esercizi commerciali, come ad esempio nel caso della farmacia di
Bedollo(TN), oggetto dell’azione criminale la sera del 19 febbraio, o il tentativo al distributore di carburanti distributore di carburante “Esso”, avvenuto il 23 febbraio.
Ulteriori tre soggetti sono stati denunciati in stato di libertà. Nel corso delle perquisizioni è stato rinvenuto abbigliamento compatibile con quello utilizzato durante la commissione dei fatti, che sarà sottoposto ad analisi di laboratorio al fine di verificare l’eventuale presenza di tracce di polvere da sparo, nonché scatole di artifici pirotecnici la cui polvere è potenzialmente utilizzabile per la fabbricazione di congegni esplosivi.
L’indagine ha consentito di delineare il gruppo criminale, formato da soggetti residenti in questa Provincia, legati, altresì, tra loro da vincoli di stretta parentela, e di evidenziarne il modus operandi: i correi, qualora intenzionati a far esplodere uno sportello bancomat ATM, rubavano i veicoli poco prima della commissione del reato, veicoli che bruciavano subito dopo aver commesso il fatto, mentre, invece, nel porre in essere altri tipi di furti, che non richiedevano l’utilizzo di esplosivo, non esitavano a commetterli con le vetture in loro possesso.
È comunque tuttora in corso attività d’indagine finalizzata a verificare il coinvolgimento dei predetti indagati in ulteriori, analoghi episodi delittuosi.
Vige la presunzione d’innocenza nei confronti degli indagati fino a sentenza passata in giudicato.