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Incastrati basisti

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Incastrati basisti

Nella giornata di ieri personale della Squadra Mobile di Trapani ha eseguito il provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dal Sost. Procuratore della Repubblica, a carico di D. M. G., di anni 56 e L. M.E. di anni 22 sui quali ricorrono gravi indizi di colpevolezza per i reati di rapina aggravata e per diversi episodi di furti perpetrati in questo centro.

In particolare, l'attività di indagine espletata consentiva di appurare che il D. M. G. ed il L. M.E. erano stati i "basisti" della rapina perpetrata il 15 marzo u.s. nel rione San Giuliano presso l'abitazione di un commerciante della zona.

In quella circostanza cinque soggetti palermitani, simulando di essere appartenenti alla Guardia di Finanza ed indossando giubbotti riconducibili a quel Corpo, erano riusciti ad introdursi all'interno di una privata abitazione con l'espediente di effettuare una perquisizione alla ricerca di sostanze stupefacenti ed armi.

I componenti del nucleo familiare, tra cui 3 minori venivano sequestrati all'interno del vano cucina, privati dei cellulari e tenuti costantemente sotto controllo da uno dei malviventi che impugnava una pistola.

Il commerciante veniva anche condotto anche in un'altra sua vicina abitazione per aprire la cassaforte ivi custodita.

In quel contesto i malviventi venivano poi tratti in arresto nella flagranza del reato da personale delle Squadre Mobili di Trapani e Palermo.

Proprio il D.M.G. ed L.M.E., con un altro soggetto indagato a piede libero, avevano fornito ai complici palermitani l'indispensabile supporto logistico, informativo ed operativo per la rapina.

Nello specifico, i due fornivano informazioni sulla vittima, sulle sue disponibilità economiche, sull'ubicazione delle abitazioni ed abitudini di vita; tentavano di rinvenire un'autovettura rubata da usare per la commissione del delitto; accompagnavano i complici sui luoghi, procedendo a recuperarne in un successivo momento le autovetture, spostate da luoghi nella disponibilità del D. M. e parcheggiate in altra via.

Peraltro, l'attività investigativa consentiva di accertare anche come il D. M. ed il L.M. si rendessero autori di più furti perpetrati in questo centro.

In particolare i due, unitamente ad altri soggetti, erano gli autori di un furto aggravato perpetrato di notte in danno di un'autofficina di questo centro, in cui, dopo aver forzato la saracinesca, riuscivano a entrare, appropriandosi di circa 20.000€.

Successivamente gli stessi, con un terzo soggetto e sempre nottetempo, sottraevano in altro esercizio commerciale in località Valderice numerosi cavi elettrici di alimentazione e 6 bobine di fili i rame, cagionando un danno di circa 70.000€.

L'attività di indagine prontamente avviata consentiva di rinvenire e sequestrare gran parte della refurtiva in questione, custodita all'interno dell'auto del D.M., tra cui nr. 4 bobine di filo di rame del peso di circa 40 kg cadauno.

Ed ancora, tra il 29 ed il 30 marzo u.s , nella notte in cui si svolgeva la storica processione dei Misteri, il D. M con altro soggetto in corso di identificazione si rendeva responsabile del furto della corona posta sul capo della statua della Madonna ubicata all'interno della Chiesa Parrocchiale "Nostra Signora di Fatima".

In quell'occasione il D.M. ed il complice si introducevano all'interno della Chiesa, forzando l'inferriata di una finestra.

Gli autori del furto ritenevano che la corona sottratta, del peso di circa 1 Kg, fosse d'oro, constatando soltanto successivamente e con rammarico che la stessa era soltanto placcata in oro e, quindi, di scarso valore economico.

Oltre agli episodi sopra descritti il D.M. ed il L.M. sono ritenuti responsabili di altri recenti episodi di furti commessi in questo centro, sempre di notte, in danno di esercizi commerciali ovvero aventi ad oggetto cavi di rame sottratti da luoghi pubblici, per i quali sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi.

Peraltro, a seguito di perquisizione domiciliare effettuata presso un'abitazione nella disponibilità del D.M. sono stati rinvenuti e sequestrati alcuni orologi in quanto ritenuti provento di precedenti furti.

Espletate le formalità di rito, entrambi sono stati associati alla locale Casa Circondariale


10/07/2013

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