Sgominata mandamento mafioso di Alcamo
All'alba di oggi, operatori della Polizia di Stato della dipendente Sezione Criminalità Organizzata, unitamente ad investigatori dei Commissariati di P.S. di Alcamo e Castellammare del Golfo, ha dato esecuzione ad un'Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Gip di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo a carico di:
B.A., imprenditore alcamese del 1963 residente a Sesto San Giovanni (MI), pregiudicato per mafia, già Sorvegliato Speciale di P.S.;
B.A., pregiudicato mafioso di Castellammare del Golfo del 1955, in atto detenuto all'ergastolo.
B.V., operaio castellammarese del 1963;
B.S., pregiudicato castellammarese del 1975 già Sorvegliato Speciale della P.S;
C.V., procacciatore d'affari pregiudicato di Alcamo del 1968;
G. S., imprenditore pregiudicato di Ravanusa (AG) del 1959 residente a Milano;
L. R.T., imprenditore agricolo pregiudicato di Vita (TP) del 1969;
M. S., allevatore di Castellammare del Golfo del 1985;
P. N., dipendente stagionale del Corpo Forestale di Calatafimi del 1962;
R.D., detto "Diego u' nicu" pregiudicato e Sorvegliato Speciale di P.S. di Castellammare del Golfo del 1980;
S.G. operaio pregiudicato di Castellammare del Golfo del 1983;
S.M., pregiudicato di Castellammare del Golfo del 1962 già sorvegliato speciale di P.S.;
Gli stessi sono indagati per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata, incendio aggravato, violazione di domicilio aggravata e violazione delle prescrizione derivanti dalla Sorveglianza Speciale di P.S..
Le misure restrittive in parola trovano origine da un'articolata attività d'indagine condotta da quest'Ufficio con la collaborazione delle Squadre di P.G. dei citati Uffici di P.S., che ha perlustrato le dinamiche criminali e delittuosi verificatesi nel periodo d'interesse nel mandamento mafioso di Alcamo (famiglie di Alcamo, Castellammare del Golfo e Calatafimi).
L'indagine ha consentito di ricostruire l'organigramma dei vertici di tale propaggine di Cosa Nostra trapanese oltre che una serie di condotte delittuose commesse dagli indagati.
In particolare si è fatta luce su una spaccatura insorta all'interno della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo a seguito degli arresti che, negli scorsi anni, ne avevano decapitato i vertici (Operazione Tempesta fase I e II n.d.r.).
Secondo le indagini, un gruppo di tale consorteria mafiosa, legato al menzionato R.D., rampollo di una famiglia mafiosa già tristemente nota, sotto l'egida del più autorevole B.A. - reggente della Famiglia Mafiosa di Alcamo -aveva intrapreso delle estorsioni ai danni di operatori economici castellammaresi senza il previo consenso di S.M., uomo d'onore di Castellammare che, per "anzianità" anagrafica, riteneva di dover reggere quella compagine mafiosa.
Le estorsioni scoperte testimoniavano l'aggressività dell'organizzazione mafiosa nei confronti degli operatori economici del territorio cui imponevano il "pizzo" minacciandoli anche con attentati incendiari.
L'operazione di P.G. si è avvalsa della collaborazione operativa di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo.
Sono state effettuate perquisizioni domiciliari a carico dei soggetti arrestati e di altri 15 indagati in stato di libertà cui è stato notificata informazione di garanzia.
Tra gli indagati a piede libero figurano anche un immobiliarista di Castellammare dl Golfo ed il titolare di uno studio di progettazione dello stesso centro (peraltro consigliere comunale della città del golfo) che avevano consentito delle riunioni degli indagati presso i loro esercizi.
