somme custodite su conti correnti, polizze assicurative e libretti postali, nonché numerosi preziosi tra orologi e gioielli, per un valore stimato di oltre 200 mila euro nonché un’autovettura
Nel mese di Ottobre 2015, al termine di una complessa attività investigativa contro il fenomeno delle truffe in danno di anziani, la Polizia di Stato aveva proceduto alla cattura di GRISETTI Giuseppe, nato a Torino il 23.05.1960, residente a Nichelino su ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal GIP del Tribunale di Torino Francesca FIRRAO.
L’uomo era accusato di aver commesso due furti in abitazione in danno di anziani ultraottantenni residenti a Torino e a Chieri; in particolare GRISETTI aveva vestito i panni del “finto vigile urbano”, carpendo la fiducia dell’anziana donna che lo faceva entrare in casa. Si ricorda che tutta la scena fu ripresa da una telecamera installata all’interno dell’abitazione dell’anziana signora da parte dei parenti. Grazie a questo elemento è stato possibile identificare l’uomo nonché associarlo ad altri otto analoghi episodi delittuosi – per i quali veniva condannato ad oltre due anni di reclusione nel settembre 2016.
La Squadra Mobile di Torino, su disposizione del Tribunale ordinario di Torino, sezione misure di prevenzione ha pertanto provveduto a confiscare quanto già sequestrato in esecuzione delle misure cautelari dell’Ottobre 2015: oltre ad aver sottoposto GRISETTI alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di dimora per due anni, il procedimento di prevenzione ha consentito la confisca di circa 400 mila euro tra somme custodite su conti correnti, polizze assicurative e libretti postali, nonché numerosi preziosi tra orologi e gioielli, per un valore stimato di oltre 200 mila euro nonché un’autovettura.
Il procedimento di prevenzione, che si è concluso in questi giorni, ha consentito di rendere ulteriormente giustizia alle vittime di tali odiosi reati colpendo il patrimonio accumulato illecitamente da GRISETTI e da altri soggetti appartenenti alla cerchia dei suoi familiari, tutti di etnia sinti, le cui sostanze si sono rivelate assolutamente ingenti e sproporzionate rispetta alle loro (inesistenti) attività lavorative.