Questa mattina al Teatro Carigliano, l' incontro con diversi rapresentanti e le scuole per la prevenzione di episodi di cyberbullismo
Il 6 ottobre u.s. è partito da Roma un nuovo progetto di sensibilizzazione sul delicato tema del cyberbullismo.
La Polizia di Stato scende in campo insieme a Unieuro con l’evento #cuoriconnessi, con un solo grande obiettivo: una campagna a livello nazionale, patrocinata dalla Camera dei Deputati e rivolta agli adolescenti e alle loro famiglie attraverso la proiezione di un suggestivo film documentario su fatti realmente accaduti; iniziativa che va ad integrare i numerosi interventi di sensibilizzazione e prevenzione che la Polizia Postale e delle Comunicazioni porta da anni nelle scuole.
L’obiettivo è fornire alla platea consigli utili per un uso consapevole e responsabile della tecnologia, dagli smartphone, ai pc, ai tablet, per far comprendere le conseguenze che questo fenomeno può generare nella vita di un ragazzo: i messaggi, le immagini e i video caricati in rete oggi, si diffondono in maniera incontrollata e restano presenti nel web per sempre, creando problematiche che in alcuni casi possono avere anche conseguenze drammatiche.
L’iniziativa vuole infatti sensibilizzare e prevenire episodi di cyberbullismo, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della parola, che a volte “fa più male delle botte”.
La campagna partita da Roma, ha fatto già tappa a Milano, a L’Aquila e sarà a Torino il 24 novembre dove si rivolgerà direttamente agli studenti all’interno dello storico Teatro Carignano.
A Torino, in particolare, in rappresentanza di 19 Scuole saranno presenti circa 1200 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado divisi in due gruppi, ai quali l’autore, Luca Pagliari, farà capire l’importanza delle parole in tutte le sue sfumature attraverso filmati e testimonianze dirette.
L’iniziativa non lancia accuse, ma vuole offrire uno spunto di riflessione per avviare importanti considerazioni sul peso delle parole, sul loro valore e sulla loro potenza, ma anche sulle responsabilità degli adulti.
Il progetto prevede inoltre un sito informativo realizzato ad hoc - già online - nocyberbullismo.it, una campagna di sensibilizzazione sugli oltre 4.000 collaboratori dell’insegna, una campagna informativa rivolta ai clienti dei 480 punti vendita Unieuro presenti su tutto il territorio nazionale ed è in programma anche una pubblicazione dedicata che sarà presto disponibile in tutti i punti vendita della catena.
Con questa iniiziativa, sponsorizata da Unieuro- segnala Paola CAPOZZI, dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Piemonte e la Valle d’Aosta – “si sottolinea l’importanza di responsabilizzare i giovani ad un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie già dal momento dell’acquisto dei dispositivi elettronici che, nelle versioni di ultima generazione, offrono opportunità di conoscenza illimitate ma che portano con sé anche notevoli rischi. Un’occasione importante per divulgare la cultura della sicurezza, insieme alle famiglie, riflettendo su alcune “istruzioni per l’uso” e condividendo esperienze comuni.
“Il 6 ottobre è stata una giornata importante – ha dichiarato Giancarlo Nicosanti Monterastelli, Amministratore Delegato di Unieuro – Dare il via a questo progetto a fianco di Polizia di Stato davanti a oltre 1.400 ragazzi che hanno dimostrato grande attenzione ed interesse è la vera conferma che siamo sulla strada giusta. Ci auguriamo che la nostra passione e la nostra sensibilità ancor prima come persone e genitori trovi riscontro nei tanti teatri e piazze che toccheremo insieme a Polizia che questo contribuisca alla maturazione di una maggiore consapevolezza sul fenomeno"
Marco Titi, Direttore marketing di Unieuro, ha aggiunto: “Questa prima tappa del progetto ha dimostrato il valore di questa iniziativa. Vogliamo accompagnare la Polizia di Stato in questo importante viaggio portando #cuoriconnessi in quante più scuole e teatri possibili e coinvolgendo allo stesso tempo i nostri punti vendita e le nostre persone. Perché anche un solo ragazzo in più che trovi il coraggio di parlare e denunciare la sua situazione di disagio sarà per noi motivo determinante per continuare a sostenere questo progetto con il cuore”
