Questa mattina, presso la sala delle audizione presso la Divisione Anticrimine, si è tenunuto un incontro contro la violenza sulle donne
I numerosi episodi che hanno destato l’attenzione dell’opinione pubblica hanno mosso le istituzioni, in modo congiunto, verso l’obiettivo di approntare una sistematica azione di contrasto al fenomeno della violenza sulle donne.
Le peculiarità del fenomeno rendono necessarie forme di intervento caratterizzate dalla tempestività, stante la brevità del passo che corre tra un singolo episodio criminoso, apparentemente di scarsa pregnanza, e l’evento più grave.
I dati statistici di rilevazione nazionale offrono un quadro chiaro nell’evidenziare il livello del sommerso:
l’Indagine Istat 2015 “Sicurezza delle donne” indica che 6.788 mila di donne trai 16 e 70 anni hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita e 2 milioni e 800 mila sono le violenze, fisiche o sessuali, ad opera di partner o ex partner. Il dato più allarmante è il persistente “sommerso” : solo l’ 11,8 % delle donne che subiscono violenza da parte dei partner o ex partner denuncia.
Pertanto, “tempestività” e “sommerso” sono state le parole chiave e le linee direttrici che hanno guidato gli interventi normativi degli ultimi anni. Ne è esempio concreto il delitto di atti persecutori, il cd. “stalking” introdotto nel 2009. Con lo scopo di avvicinare le istituzioni a coloro che chiedono protezione il Legislatore ha conferito al Questore, e con esso alla Polizia di Stato, uno strumento ad hoc: l’ammonimento. I dati statistici rappresentano che nella Provincia di Torino la misura si sia rivelata efficace. L’effetto deterrenza si attesta intorno all’83% dei casi. Alcune storie di donne, infatti, che ogni giorno trovano il coraggio di raccontare sono il miglior esempio dell’efficacia dello strumento.
La particolare incisività dell’ammonimento ha portato il Legislatore ad estenderne la portata applicativa ad un altro fenomeno criminoso: la c.d. violenza domestica, che si esplica in fenomeni di violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica che abbiano la caratteristica della gravità e non episodicità, e che abbiano luogo in una relazione familiare o affettiva, anche passata. Si tratta di una formula elastica, capace di cogliere diversi contesti che possono fare da scenario alla violenza.
La Polizia di Stato è da sempre e sempre più impegnata su questi temi ed oltre alle attività di prevenzione, amministrativa e di polizia giudiziaria istituzionalmente garantite, quotidianamente investe sul territorio in attività di formazione e informazione nelle scuole, nei tavoli interistituzionali nonché presso gli ospedali certa che la battaglia contro la violenza sulle donne passa anche attraverso un’informazione corretta e consapevole.