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Torino: Operazione BOTTOM BARREL, sequestrati ingenti quantitativi di droga

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operazione bottom barrel

Operazione della Squadra Mobile di Torino

Il quantitativo di COCAINA sequestrato è il più consistente mai effettuato dalla Polizia di Stato a Torino finora.

La sezione antidroga della Squadra Mobile, ha condotto una complessa indagine nei confronti di un gruppo di soggetti di origine albanese responsabili di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, nello specifico all’illecita importazione in città di ingenti quantitativi di droga.

Le indagini si sono focalizzate sul cittadino albanese SERJANI Sajmir, detto MIRI, ritenuto personaggio di spicco della malavita organizzata, sia in questo capoluogo che sul territorio albanese, in quanto affiliato ad una delle più potenti famiglie criminali presenti a Elbasan, la famiglia CAPJA, che ha in atto una serie di faide che hanno causato in Albania numerose vittime.

Nel corso di uno dei numerosi servizi di osservazione e pedinamento eseguiti dai poliziotti, il 12 maggio 2016, gli investigatori, in Via Gorresio, hanno notato il SERJANI scendere da una Smart e salire a bordo di una Peugeot ivi parcheggiata: in pochi attimi hanno deciso di intervenire, e l’auto è stata bloccata. Sotto la leva del cambio, in un vano appositamente ricavato, viene trovato un panetto di cocaina da 600 grammi, e il SERJANI viene arrestato. La successiva perquisizione domiciliare, eseguita in Via Patetta 18 (P.zza Derna) ha consentito altresì di rinvenire la somma contante di 108.0000 euro, una macchinetta conta-soldi ed un’ulteriore autovettura, una  Audi A5;  il tutto sottoposto a sequestro.

Ma le indagini erano all’inizio: la quantità di contante trovato all’interno dell’appartamento è da subito sembrata ai poliziotti non proporzionata al quantitativo di droga sequestrato. Da qui sono iniziati  una serie di approfondimenti sul SERJANI, sui suoi incontri, sui suoi movimenti in città negli ultimi giorni; soprattutto a causa di un mazzo di chiavi che all’atto dell’arresto aveva con sé, e del quale non aveva fornito alcuna spiegazione.

I poliziotti hanno iniziato perciò una serrata attività d’indagine “porta a porta”, isolando le zone cittadine ove SERJANI si era recato, e provando le chiavi sequestrate in tutti i portoni dei condomini frequentati dallo stesso. Dopo una intera settimana di tentativi, la sera del 20 maggio, il portone del palazzo di via Maddalene 36 si è aperto, con esso anche il cancelletto del piano terra e la porta di ingresso dell’alloggio al primo piano.

All’interno dell’appartamento i poliziotti hanno scoperto un vero e proprio laboratorio per la lavorazione della COCAINA, un laboratorio che, in gergo tecnico, può essere definito di dimensioni medio-grandi. Sono stati rinvenuti e sequestrati complessivamente 25 chilogrammi di cocaina, 35 chilogrammi di sostanza da taglio (procaina), 2 presse idrauliche per confezionare panetti di stupefacente con diverse forme, setacci, frullatori, mascherine di protezione, bilancini di precisione, essiccatoi ed altro.

 


04/07/2016

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