Minaccia gli agenti di fare intervenire i suoi "fratelli"
Grande è stato lo stupore degli agenti della squadra Volante del Commissariato Barriera Nizza, quando, nell’ambito di un controllo a carico di un gruppo di cittadini maghrebini fermi in via Berthollet angolo Saluzzo, si sono trovati a dover fronteggiare la resistenza di uno di essi. Il giovane, avendo addosso qualche grammo di hashish, ha cercato in ogni modo di sottrarsi all’identificazione ed è fuggitt a precipizio in direzione di via Baretti; raggiunto, ha aggredito violentemente gli operatori, afferrando, per colpirli, due sedie di un ristorante che erano impilate in un dehors esterno. Inoltre, ha ingaggiato una vera e propria colluttazione con gli agenti, i quali riuscivano comunque ad arrestarlo.
A quel punto, il ventiduenne, di origini tunisine, ma nato e cresciuto in Italia, li ha minacciati di morte, dichiarandosi apertamente appartenente ad una delle più note gang malavitose sud americane, la MARA SALVATRUCHA e dicendo che i suoi fratelli gliela avrebbero fatta pagare. A conferma di quanto dichiarato, mostrava agli agenti i tatuaggi sul corpo, in particolare uno sul lato destro del collo ed uno sull’arcata sopracciliare sinistra; quest’ultimo riporta la sigla MS13 ed è appunto l’acronimo indicante la banda criminale. Segno distintivo per eccellenza dei "mareros" è appunto il ricorso, talvolta esasperato, ai tattoes in tutto il corpo, spesso addirittura sul viso e sul collo, tatuaggi comprendenti le lettere MS e il numero 13 scritti in caratteri gotici, le corna del diavolo - come in questo caso - o il nome della propria banda.
Il giovane, che ha numerosi precedenti penali per lesioni, furti e rapine, è stato tratto in arresto per violenza, resistenza e minacce a P.U, lesioni (ha cagionato agli agenti di Polizia lesioni per 5 gg. di prognosi ciascuno) ed è stato, infine, denunciato in merito al possesso di 4 grammi di hashish.